PALERMO – “Io non ci sto a sopportare tentativi di delegittimazione, denigrazione e forse anche diffamazione”. Non è andata giù a Dario Cartabellotta la decisione dell’assessore all’Agricoltura, Rosaria Barresi, di nominare un commissario ad acta, Roberto Barberi, per la verifica delle attività di gestione del Cluster Biomediterraneo a Expo, di cui è responsabile. “Non ho parlato a maggio, nonostante fossi stato travolto da un ciclone mediatico, anche per gli impegni presi per la riuscita della manifestazione. Ma devo dire che adesso sono perplesso e provo un po’ di inquietudine – afferma Cartabellotta in conferenza stampa -. Ho già chiarito ogni cosa alla commissione ispettiva nominata dal governatore Crocetta, che aveva proprio il compito specifico di monitoraggio. Ecco perché mi ha sorpreso la nomina di un commissario. Con il quale, comunque ho già iniziato a lavorare e continuerò a farlo nei prossimi giorni. Il Cluster Biomediterraneo – aggiunge – è stato un successo straordinario sia per la Sicilia che per tutto il Mediterraneo.”.
Cartabellotta risponde punto per punto alle motivazioni che hanno portato l’assessore Barresi alla nomina di Barberi lo scorso 20 ottobre. A iniziare dalle presunte irregolarità nella progettazione dei quattro stand del Cluster. Il commissario dovrà verificare se i lavori di progettazione sono stati frazionati per aggirare l’obbligo del bando pubblico. “Voglio ricordare che la Sicilia ha avuto il Cluster in affidamento, non lo ha progettato – sottolinea Cartabellotta -. In questi stand abbiamo soltanto portato le attrezzature messe a disposizione dagli sponsor”. Per ciò che riguarda la mancata tempestività nei pagamenti dal conto del Cluster alla Regione, Cartabellotta spiega che “non si può fare un provvedimento al giorno. La cadenza dei decreti è mensile – osserva – e noi ne abbiamo già fatti quattro, versando complessivamente alla Regione oltre un milione e 200mila euro. E non un euro è uscito dal conto riservato”.
Altro punto da verificare nella gestione del Cluster, un pignoramento di 340 mila euro. “Si tratta di un provvedimento che ha riguardato il dipartimento Acque e Rifiuti – spiega il funzionario -, che si è esteso all’intero conto della Regione, ma che è stato subito sbloccato. Altrimenti come avremmo fatto a trasferire le somme alle casse regionali?”.
L’ex assessore all’Agricoltura coglie poi l’occasione per escludere categoricamente un suo nuovo coinvolgimento in giunta. “I tecnici non dovrebbero mai accettare ruoli politici – conclude -. Ho fatto una sola eccezione, ma con la politica ho già dato. Solo i deputati dovrebbero accettare la carica di assessore perché legittimati da una volontà popolare”.