"Il Consiglio non ha capito|la gravità della situazione" - Live Sicilia

“Il Consiglio non ha capito|la gravità della situazione”

Gesip, parla il commissario liquidatore
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Respinge le accuse dell’Idv al mittente e si dice sconcertato per le decisioni del consiglio comunale: Massimo Primavera, commissario liquidatore di Gesip, non nasconde le difficoltà del momento e annuncia che sono partite le procedure per la messa in mobilità dei lavoratori, che per i prossimi tre mesi percepiranno lo stipendio pur non potendo lavorare. I sindacati gli hanno chiesto di ritirare le dimissioni presentate ieri e Primavera ha accettato, prima di imbarcarsi sull’aereo che lo porterà al tavolo interministeriale di Roma.

Dottor Primavera, partiamo da quanto successo ieri in consiglio comunale. Se lo aspettava?
“No, sinceramente no. Noto però che evidentemente i consiglieri non si sono resi conto della gravità della situazione, e forse è diventata terreno di scontro politico una cosa che di politico non ha nulla”.

Qual è lo stato dei lavoratori, al momento?
“I lavoratori per il momento sono in ferie, ovviamente sono preoccupatissimi per il loro futuro: 1870 famiglie senza reddito sono una tragedia. Ci auguriamo non accada la catastrofe, spero che entro la settimana qualcuno intervenga, sto pregando per questo”.

Le procedure di licenziamento sono state già avviate?
“E’ partita la procedura di invito ai sindacati per il confronto, come previsto dalla legge. I sindacati avranno 45 giorni per rispondere, dopo si terrà una seduta con le organizzazioni sindacali e se non ci saranno novità si avvierà il preavviso. Le procedure sono lunghe, ci vogliono almeno tre mesi durante i quali però i lavoratori saranno regolarmente pagati con risorse maturate proprio per questo”.

Quindi percepiranno lo stipendio senza poter lavorare.
“La Gesip ha un deficit strutturale, non ha problemi di liquidità. Ha un’esposizione patrimoniuale di 10 milioni, la delibera serviva a darcene cinque per garantire il funzionamento del servizio, ma al momento non incassiamo nulla dal Comune. I servizi non sono sospesi, semplicemente non abbiamo i titoli per svolgerli. Il Comune dovrebbe fare una richiesta scritta indicando una posta finanziaria per la copertura del costo, e non lo può fare”.

Cosa vuol dire ai lavoratori?
“Spero si mantengano nella legalità, ma non si può giocare con la vita della persone. Non parlo di politica, non è il mio mestiere, ma non accetto una politica che mette in gioco il destino delle famiglie. Si devono mantenere i servizi essenziali del comune e garantire i lavoratori. Non farlo è immorale”.

Si dimetterà?
“Ieri l’idea era quella delle dimissioni, perché quando ho accettato l’incarico ho detto ai lavoratori che non avrei mai attivato alcuna proceduta di licenziamento. I sindacati mi hanno chiesto di non farlo per non aggravare la situazione, ma resto con la morte nel cuore. Gestico un percorso che non mi appartiene, sono fiducioso che a Roma si riesca a trovare una soluzione”.

L’Idv chiede le sue dimissioni da amminstratore di Spo, società satellite di Gesip, per il cui incarico percepirebbe 50.000 euro.
“Questa è la dimostrazione di una non-poltiica. Io non percepisco nulla perché la Spo non ha risorse, sta ripartendo un progetto ma preoccuparsi del sottoscritto è immorale e indegno, sono pronto a risponderne in tutte le sedi. All’ennesima interrogazione dell’Idv ho risposto che sono disponibile ad essere convocato da loro per rispondere a tutte le domande, ma non mi hanno mai risposto. Rimango sconcertato, è un attacco personale che non merito”.


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