“E’ stato ipotizzato che l’aria condizionata possa aerosolizzare il virus e trasmetterlo a distanza ma questo non è assolutamente provato. Può fare, al massimo, da effetto vento e spingere goccioline di saliva all’interno di un ambiente chiuso “. Questo è quanto ha spiegato Giovanni Rezza, direttore dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) durante la trasmissione Agorà, su Rai tre, qualche giorno fa. Un problema che è stato posto con forza, mentre si avvicina l’estate.
“E’ fuor di dubbio che l’aria condizionata in casa non possa avere alcun effetto sulla trasmissione – dice l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco -. I problemi potrebbero essere i flussi d’aria che vengono creati dai condizionatori perché potrebbero spostare le famose goccioline che contengono il virus molto più lontano dal famoso metro di distanziamento. Dipende dunque se l’aria condizionata crea dei flussi”.
Ma non tutti i pareri convergono sul punto. “Invito a fare una riflessione. Ogni anno succede che i centri commerciali diventino un rifugio per gli anziani che non hanno l’aria condizionata a casa. Sarebbe opportuno che si riflettesse su cosa può succedere quest’estate se dovesse arrivare un momento di grande caldo, perché sappiamo che l’aria condizionata può veicolare il virus”. Sono state queste le parole della virologa Ilaria Capua, ospite di DiMartedì.