Il cuore siciliano e gli istinti più cinici nella tragedia del veliero

Il cuore siciliano e gli istinti più cinici nella tragedia del veliero

Abbiamo visto il complottismo e l'odio sociale
L'ASSISTENZA E IL RANCORE
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Ora che le operazioni di recupero dei corpi dei dispersi sono giunte al termine, la cronaca si sposta sulla vicenda giudiziaria e sulle indagini che dovranno fare luce sul naufragio del veliero Bayesian, nelle acque di Porticello. Il bilancio delle vittime è, come noto, pesantissimo.

Ogni esperienza del dolore, personale, estranea, condivisa, collettiva, sollecita un riflesso identitario. Dalla qualità e dalla forma dei nostri sentimenti si intravvede chi siamo veramente. Qual è l’immagine offerta dalla sciagura che abbiamo sotto gli occhi?

Il complottismo e il sarcasmo

Si sono visti, purtroppo, anche gli istinti peggiori. Il complottismo è ormai una patologia sociale endemica. La tragedia del super yacht va investigata, ecco il compito della Procura di Termini Imerese che, per oggi, ha convocato una conferenza stampa.

Però, ai complottisti non interessano le risposte concrete e la cautela necessaria delle inchieste. Anzi, le temono. Vale la professione di fede in una presunta ‘verità nascosta’, negata dai potenti. Ovviamente, inconoscibile.

C’è stato poi certo sarcasmo social, agghiacciante e becero, figlio del rancore. Come se i miliardari fossero estranei alla pietà dovuta alle persone, in un parametro disumanizzante. Orribili post e commenti non si sono fermati nemmeno davanti alla morte. Qui abbiamo preferito fissare il cordoglio per la dolce e luminosa Hannah Lynch, come un omaggio alla sua vita spezzate e alle altre.

Il grande cuore dell’accoglienza

Siamo siciliani. Noi – non gli unici, per fortuna – possediamo il grande cuore dell’accoglienza. Santa Flavia si è mobilitata per dare il massimo conforto ai sopravvissuti.

In giorni tremendi, sono arrivati aiuti tangibili ai quindici superstiti alloggiati all’hotel Domina Zagarella. Non sono mancati giocattoli per la piccola Sofia, la bimba di un anno, messa in salvo dalla mamma durante il naufragio, vestiti e oggetti di ogni tipo.

Lo aveva già detto il sindaco, Giuseppe D’Agostino: “Il nostro paese ha mostrato, ancora una volta, il suo grande cuore. Tutti si sono impegnati, dai pescatori che sono scesi in mare, ai commercianti che hanno offerto generi di prima necessità”. Le operazioni di soccorso sono state condotte con abnegazione e impegno assoluti, tanto da meritare il ringraziamento di una famiglia duramente colpita.

Quelle mani che hanno salvato, recuperato, strette intorno alla durezza di una tragedia, rappresentano la Sicilia migliore, il mondo generoso che c’è, che agisce per il bene, nonostante tutto. Anche questo ci ha insegnato il naufragio di Porticello.

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