Il delitto alla playa di Catania |Ismaini rinviato a giudizio - Live Sicilia

Il delitto alla playa di Catania |Ismaini rinviato a giudizio

Il Gup Giovanni Cariolo ha respinto le richieste istruttorie integrative presentate dalla difesa e accolto la richiesta di rinvio a giudizio della pm Giovannella Scaminaci. Il marocchino è accusato di essere l'assassino di Letizia Consoli.

La decisione del Gup
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CATANIA – Zakaria Ismaini dovrà affrontare il processo: il Gup Giovanni Cariolo dopo essersi ritirato in camera di consiglio ha respinto le richieste istruttorie integrative presentate dalla difesa e ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio della pm Giovannella Scaminaci e dei legali di parte civile. Il marocchino è accusato dell’omicidio di Letizia Consoli, brutalmente assassinata – secondo le ricostruzioni degli inquirenti –  in un bungalow della playa di Catania e poi trascinata e gettata in mare. Il cadavere la mattina del 7 febbraio 2015 è riemerso: alcuni pescatori lo hanno visto e hanno lanciato l’allarme ai vigili del fuoco che stavano operando per spegnere l’incendio divampato nella casa di legno sulla spiaggia. Un rogo appiccato da Ismaini, sempre secondo la tesi della Procura, per far sparire le tracce del delitto. Il Gup dunque ha ritenuto fondante l’apparato probatorio portato dalla pm: le intercettazioni, il tentativo di fuga, il pezzo di legno spezzato macchiato di sangue, l’autopsia da cui emerge chiaramente che è stata la ferita alla testa  a procurare la morte e una serie di analisi scientifiche e tecniche eseguite sul materiale biologico e probatorio prelevato nella scena del crimine. Un monte accusatorio che blinda il presunto killer che fu arrestato dalla Squadra Mobile poco dopo l’omicidio.

La tesi difensiva si basa sulla versione dell’imputato: Ismaini conferma che c’è stata una colluttazione all’interno del bungalow e che la morte sia stata causata da una caduta. La 50enne avrebbe perso l’equilibrio e avrebbe sbattuto contro la trave spezzata. Il marocchino avrebbe deciso di trascinarla fino alla battigia per pulirle le ferite. La difesa dopo le discussioni delle parti ha chiesto al Gup attività istruttorie integrative relative alle condizioni ambientali delle maree il giorno del delitto e dell’esame autoptico. Richieste rigettate (come detto) da Cariolo che ha disposto il rinvio a giudizio. Il Giudice già nella scorsa udienza aveva accolto la costituzione di parte civile del figlio della vittima, Vincenzo Occhiato, e della nipote, assistiti dagli avvocati Giovanni Avila e Gianfranco Todaro. La prima udienza davanti alla Corte d’Assise è fissata per il 29 febbraio 2016.


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