Il dirigente Antonio Belcuore: | "Grandi Eventi, grandi risultati" - Live Sicilia

Il dirigente Antonio Belcuore: | “Grandi Eventi, grandi risultati”

di ANTONIO BELCUORE È stato coinvolto nel'inchiesta sui "Grandi Eventi" della Regione. Il dirigente dell'assessorato Turismo scrive a Live Sicilia, descrivendo i tanti pregi di quella programmazione. Riceviamo e pubblichiamo.

LA LETTERA
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PALERMO – È stato coinvolto nel’inchiesta sui “Grandi Eventi” della Regione. Il dirigente dell’assessorato Turismo Antonio Belcuore scrive a Live Sicilia, descrivendo i tanti pregi di quella programmazione. Riceviamo e pubblichiamo.

Egregio Direttore,

senza volere entrare nel merito dell’inchiesta della Procura di Palermo sui Grandi Eventi (sono stato rispettosamente in silenzio per 7 mesi e continuerò a farlo, finché la magistratura non avrà completato l’indagine), sento di dovere fare alcune precisazioni sugli effetti che alcune di queste manifestazioni hanno prodotto sul tessuto economico-sociale della Sicilia.

Dal 2009 al 2012 ho avuto l’onere e l’onore di avere contribuito a realizzare gli eventi più importanti ospitati dalla Sicilia dopo le Universiadi del 1997: dai Mondiali di Scherma del 2011 (il maggior evento sportivo realizzato in Italia nell’anno del 150° Anniversario) al Sicilian Open Golf 2010/2012 ai Mondiali di Pallavolo Maschile del 2010 alla Settimana Tricolore di Ciclismo del 2011.

Iniziative, queste, in cui, non solo a mio parere, la spesa comunitaria è stata ben finalizzata e conducente rispetto all’obiettivo di crescita della Sicilia e alla motivazione per la quale l’Unione Europea mette a disposizione delle Regioni dell’Obiettivo 1 i fondi per colmare il ritardo di sviluppo e i gap infrastrutturali.

Per i Campionati Mondiali Assoluti di Scherma, svoltisi a Catania dall’8 al 16 ottobre 2011, è vero che la Regione ha fatto un investimento di 5 milioni di euro, ma è altrettanto vero che i risultati socio-economici sono andati molto oltre l’investimento effettuato. 116 nazioni partecipanti, 2500 tra atleti e delegazioni, 200 giornalisti accreditati, 18 televisioni straniere collegate live per 10 giorni, una cerimonia d’apertura, trasmessa in mondovisione, realizzata da un regista siciliano, con un coreografo siciliano, attori e ballerini siciliani, maestranze siciliane, che ancora oggi viene richiamata come il migliore spot per la Sicilia. Numeri questi mai raggiunti per un mondiale, che hanno messo Catania e la Sicilia al centro del mondo dello sport – e non solo – dall’8 al 16 ottobre 2011. A ciò vanno aggiunti i risultati economici prodotti dall’evento: 37.200 presenze turistiche ad un costo medio per presenza di € 125,00 hanno prodotto un incasso per le imprese alberghiere di € 4.650.000,00, al quale vanno sommate una spesa media giornaliera per persona di € 35,00 per un totale di € 875.000,00 e 400 persone occupate dall’1 al 17 ottobre ad una retribuzione media di € 600,00 per occupato, con un totale di € 240.000,00, per un fatturato complessivo realizzato di € 5.765.000,00. Già solo questi numeri certificano come l’investimento della Regione sia totalmente rientrato sul territorio.

A ciò va aggiunto che il sottoscritto, in quanto funzionario delegato, ha preteso ed ottenuto dalla Federazione Internazionale della Scherma la cessione dei diritti televisivi, nella logica di migliorare sempre più la qualità della spesa. Qualsiasi evento, infatti, per quanto importante, se non comunicato rischia di diventare per pochi. Infatti la Regione, acquisendo i diritti tv, li ha messi gratuitamente a disposizione di tutte le televisioni che li volessero, a condizione che durante le pause delle gare e comunque ogni 45 minuti andasse in onda una cartolina sulla Sicilia, perché i Palazzi dello Sport sono uguali in tutti il mondo, ma il Teatro Greco di Taormina o la Cattedrale di Palermo rappresentano quell’unicità che identifica il luogo dove si svolge l’evento. Per la prima volta, un Campionato del Mondo di Scherma è stato trasmesso in diretta in tutto il mondo dalla Nuova Zelanda all’America Latina, e ciò ha permesso di totalizzare nelle 9 giornate di gare oltre 60 milioni di telespettatori (con un valore pubblicitario che supera i 10 milioni di euro), che hanno avuto modo di apprezzare non solo l’aspetto sportivo ed organizzativo ma soprattutto il territorio ospitante la manifestazione.

Per l’intero Progetto Sicilian Open Golf 2010/2012 (programma triennale iniziato nel 2010 con il Sicilian Senior Open, svoltosi al Picciolo Golf Club di Castiglione di Sicilia, proseguito nel 2011 con il Sicilian Open Golf al Donnafugata Golf Resort di Ragusa, e con il Sicilian Ladies Italian Open femminile a Il Picciolo Golf Club di Castiglione di Sicilia e nel 2012 con il Sicilian Open Golf al Verdura Golf & Resort di Sciacca) l’investimento della Sicilia è stato pari a circa 6.500.000 euro. Può sembrare una cifra eccessiva, ma non lo è, se si pensi che l’Open d’Italia, ad esempio, ha un costo di oltre 4.000.000 di euro l’anno e non ha avuto la visibilità che il Sicilian Open ha realizzato. Grazie a questo progetto, in primo luogo, la Sicilia comincia ad essere percepita nel mondo come destinazione golfistica, facendo assumere all’Amministrazione pubblica il ruolo di garante degli investimenti, che in questo settore le imprese hanno fatto, anche grazie agli Accordi di Programma sottoscritti, che hanno superato i 300 milioni di euro negli ultimi 5 anni in un settore, che oggi occupa oltre 1000 addetti. Il Progetto, infatti, ha puntato a far conoscere la Sicilia come destinazione golfistica, oggi con i suoi 4 campi e 6 percorsi, con altri 4 campi che saranno operativi entro quest’anno, volendo essere un utile strumento per conquistare tra il 10% e il 20% della quota del mercato del Golf, che, per i neofiti del tema, è lo sport al mondo con il più alto numero di tesserati, oltre 120 milioni, che per ben l’80% viaggiano per andare a giocare in giro per il pianeta. Basti pensare che Regioni d’Europa come l’Andalusia e l’Algarve, con un clima simile al nostro ma con beni culturali ed ambientali di secondo piano rispetto alla Sicilia, realizzano oltre 10 milioni di presenze golfistiche (quasi il totale delle presenze annuali della Sicilia), soprattutto nei mesi da ottobre ad aprile, notoriamente di bassa stagione. Un impegno che ha visto coinvolto l’intero territorio regionale, con la partecipazione e la condivisione di tutte le imprese, finalizzato a creare quel network necessario a fare crescere il sistema con inevitabili sviluppi positivi sull’economia e l’occupazione. Per andare agli effetti diretti del Sicilian Open, questo è andato in onda per l’Italia sulla piattaforma satellitare Sky ed in oltre 50 Paesi di tutto il mondo grazie ai network televisivi interessati agli eventi dell’European Tour, realizzando oltre 380 milioni di contatti, con un valore pubblicitario superiore ai 10 milioni di euro l’anno (nel triennio superiore dunque ai 25 milioni di euro) e soprattutto con un incremento delle presenze nei resorts siciliani del golf di oltre il 70%.

Gli stessi risultati si sono raggiunti con i Campionati Mondiali di Pallavolo, realizzati a Catania nell’ottobre del 2010, e con la Settimana Tricolore di Ciclismo, che per 10 giorni –dal 18 al 27 giugno 2011- ha visto oltre 900 ciclisti provenienti da tutta l’Italia, dalle categorie giovanili ai professionisti, impegnati tra le province di Catania, Messina e Siracusa per conquistare il titolo italiano. Manifestazione che ha sfruttato, dal punto di vista della comunicazione, finalizzata alla conoscenza e promozione del territorio -grazie all’impegno televisivo di RaiSport- il grande successo della tappa Messina-Etna dell’edizione 2011 del Giro d’Italia (anch’essa inserita nel Calendario dei Grandi Eventi), che dal punto di vista televisivo è stata la tappa più seguita della corsa rosa con oltre 120 milioni di telespettatori.

Tanto mi premeva rappresentare, perché forse la Regione Sicilia avrà sprecato negli anni tante risorse, ma in questi eventi, ai quali con orgoglio ho dato il mio modesto contributo, credo proprio di no.

Antonio Belcuore – Dirigente responsabile del STR di Taormina


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