Il dramma di Liarda:| "Ma io non demordo" - Live Sicilia

Il dramma di Liarda:| “Ma io non demordo”

Il sindacalista minacciato dalla mafia
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“Il dramma maggiore per me è aver appreso la notizia dalla mia famiglia. E’ stata mia moglie a trovare la busta sotto la finestra aperta della scala” e nella busta c’era polvere da sparo, un proiettile e un foglio con il disegno di una croce. Da mesi ormai Vincenzo Ilarda, sindacalista della Cgil, vive sotto scorta perché minacciato dalla mafia. Il “nervo scoperto” è il feudo di Verbum Caudo, confiscato a Michele Greco e che il sindacalista sta cercando di recuperare. Pochi giorni fa il comune di Polizzi Generosa ha approvato lo statuto per far parte del Consorzio sviluppo e legalità delle Madonie ed è scattata la nuova intimidazione.

“Provo una sensazione di massima amarezza, da nove mesi vivo in questa situazione delicata per la mia famiglia – dice Liarda da Roma, dove partecipa alla manifestazione nazionale della Cgil – se il tentativo è di farmi demordere, la situazione va proseguita per raggiungere l’obiettivo di riportare alla legalità il feudo di Verbum Caudo e ridare speranza alle persone oneste”.

“Ci aspettiamo – dicono Maurizio Calà, segretario regionale Cgil, e Vincenzo Liarda – che assieme all’azione del sindacato la politica dia risposte concrete a partire da una legislazione specifica sulla confisca il cui nodo centrale è il riutilizzo dei beni a fini sociali e produttivi”.


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