Una Sicilia a cavallo tra due epoche, un continuo oscillare della memoria tra un presente evocativo e un passato da non dimenticare. Una sensazione immediata che colpisce già a partire dal titolo di questo libro, Il giorno dell’acqua corrente (Novantacento Edizioni, pagg. 96, euro 8.90),scritto da Peppe Zambito, vice-sindaco di Siculiana, autore di diverse opere teatrali in dialetto siciliano e vincitore nel 2011 del concorso letterario “Granelli di parole” con la raccolta di racconti “Le figlie di Crescenzio”.
Più che una raccolta di racconti, Il giorno dell’acqua corrente potrebbe essere definito una raccolta di narrazioni. Nasce dal ricordo comune di un giorno importante per la vita di una piccola comunità, dal ricordo di una necessità che si trasforma, forse attraverso il ricordo di bambino, in una festa. Nasce da quella vitalità speciale che gli edifici pubblici acquistano nei piccoli centri, e dagli incontri quotidiani che, come è sempre accaduto e come sempre accadrà, si trasformano in un momento di condivisione di fatti, eventi, novità.
Le vicende che si raccontano ne Il giorno dell’acqua corrente hanno il gusto delle favole popolari, di quelle storie che si tramandano in inverno davanti ad un camino, o che raccontano d’estate al tramonto, guardando le stoppie dall’ombra di un albero. Storie semplici, ma comunque ricettacoli di sorprese, esempi di quella furbizia popolare, di quell’arte di essere vivi, di quella maestria del riuscire e del cavarsi fuori dall’impaccio e dall’impiccio: di quella candida genialità, insomma, che ha sempre caratterizzato i siciliani.
La scecca, La mula mala e La zicca sono i racconti che emergono dalla cornice. Non solo eventi, ma soprattutto potenti ritratti, di situazioni e di persone, che hanno sempre abitato ogni realtà. Amori contrastati di una Sicilia ancora non del tutto dimenticata e cancellata, con le conseguenti furberie degli innamorati, sono il cuore del primo racconto, La scecca. Ancora amore anche ne La zicca, ma stavolta si tratta una passione oscura e non solare, in cui la “magarìa” e la superstizione si intrecciano alla storia come una maledizione. La saggezza popolare, gli errori e i drammi familiari fanno, invece, da sfondo a La mula mala. Una Sicilia poetica, dunque, che sembra talvolta sgorgare naturalmente da un solco verghiano.
Il pregio maggiore dell’autore, Peppe Zambito, e della sua narrazione, è la leggerezza del racconto, che viene ovunque ammantato da un lieve sorriso, che aleggia intorno al ricordo. È anche nella struttura stessa del volume, nelle storie che si susseguono come scatole cinesi, o meglio, come finestre che si spalancano svelando una rappresentazione, per poi richiudersi silenziosamente e lasciare spazio e una nuova visione. Storie che riconducono all’immagine di una terra dalle radici forti, che non vuole e che non deve dimenticare il proprio passato, ricordandolo, però, sempre con una nota di dolcezza e non di disperazione.
Il libro, che è arricchito da una nota del Rettore della IULM Gianni Puglisi, è già acquistabile online su Livesicilia.it, e da lunedì 12 novembre sarà disponibile in libreria e in edicola allegato con la rivista I love Sicilia nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento.