Poco più di sessant’anni fa, quel grande inglese di nome George Orwell s’era inventato, nel capolavoro 1984, il Ministero della Verità, che riscriveva la storia a uso e consumo del regime, censurando i fatti scomodi e letteralmente cancellandoli dalla memoria collettiva. Raffaele Lombardo, che è uomo di buon letture, se ne sarà ricordato forse, quando ha dato al suo ufficio stampa l’originale direttiva, come riporta oggi l’edizione palermitana di Repubblica, di cassare dalla rassegna stampa on line della Regione tutti gli articoli critici nei confronti del suo governo. O meglio, quelli “contrari alla linea editoriale dell’amministrazione regionale e del governo”, come recita una mail girata a tutti i giornalisti dell’ufficio stampa.
E pazienza se il sito della Regione, che la rassegna ospita, è, teoricamente, un servizio pubblico, sicuramente pagato dai cittadini (così come l’ufficio stampa della medesima), e non un sito al servizio di una parte politica.
L’insofferente Raffaele, sempre pronto a tuonare contro le “offensive mediatiche” di sapore complottistico, potrà finalmente festeggiare: niente più critiche a mezzo stampa per lui, almeno nella realtà virtuale. L’Isola felice è servita. Il Grande Fatello non avrebbe saputo fare di meglio.