Il 16 marzo Livesicilia lo aveva scritto: “Miccoli potrebbe lasciare Palermo a fine stagione”. Oggi, 6 aprile, lo confermiamo: il Romario del Salento a fine stagione dovrebbe dire addio ai colori rosanero. Miccoli, infatti, è ormai un capitano ferito. Negli ultimi tempi ha giocato con il contagocce e non solo per i vari infortuni che hanno compromesso le sue prestazioni. A Catania, Miccoli non ha giocato, per vari motivi. Tra questi c’è anche la segnalazione arrivata dall’alto, dal grande capo, che tra l’altro lo ha più volte ribadito (Zamparini: “Miccoli deve giocare solo 25 minuti”), dichiarazione che conferma che tra il patron e Miccolinho non c’è più il rapporto di una volta. Il capitano rosanero è rimasto molto colpito da queste dichiarazioni, è rimasto ferito dalle battute del patron che per lui sono come cento coltellate al cuore. E una coltellata al petto è stata sicuramente l’esclusione nel derby della Sicilia, quel derby a cui Miccoli teneva tantissimo, che voleva giocare a tutti i costi, e che invece si è trasformato in un incubo, con i catanesi a prenderlo in giro per il risultato e lui chiuso in una gabbia senza poter reagire.
Da alcuni colleghi che prima del fischio d’inizio girovagavano per i meandri degli spogliatoi, si apprende che intorno alle 14 si udivano urla altissime per la clamorosa assenza dal campo. Urla che poi si sono trasformate in rabbia e delusione, in mixed zone, quando accompagnato dagli addetti stampa del Palermo Calcio, il capitano non ha voluto assolutamente rilasciare dichiarazioni ai vari giornalisti assiepati in un angolo della sala stampa. Miccoli è stato tra i privilegiati della contestazione ultras di domenica e di ieri. I tifosi non lo hanno insultato, ma solo applaudito. Lui ha risposto con un sorriso, ma ha fatto intendere di essere addolorato, dispiaciuto, per quello che ormai sembra un divorzio preannunciato. Se Zamparini infatti dichiara “per lui solo 25 minuti” è sinonimo di addio. Lo aveva detto con Corini, Zauli, Liverani. Esempi chiari, lampanti. Il procuratore di Fabrizio, Francesco Calandro, glissa, dribbla le voci, non parla. “Non c’è nessun problema” ha detto, ma si sa, i procuratori non confermerebbero un’indiscrezione nemmeno a pagamento. Miccoli inoltre non avrebbe gradito questi continui cambi di allenatore, questi continui stop ai progetti. Che strano il calcio, che pazzo il destino: un anno fa era il re di Palermo, adesso invece, oltre al posto da titolare, ha perso anche scettro e corona.