Il meeting prima della strage - Live Sicilia

Il meeting prima della strage

Le rivelazioni di Spatuzza
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La strage dei Georgofili, avvenuta a Firenze il 27 maggio del 1993, venne discussa durante una riunione “tenutasi in un villino” nel comune di Santa Flavia (Palermo), alla quale parteciparono Gaspare Spatuzza, Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano, Cosimo Lo Nigro e Francesco ‘Ciccio’ Tagliavia. Lo scrive il gip di Firenze nell’ordinanza notificata in carcere a Tagliavia, riportando quanto riferito da Spatuzza.

Il pentito Gaspare Spatuzza

Il pentito Gaspare Spatuzza

Riguardo Tagliavia, il gip spiega che dagli elementi acquisiti risulta che “ha partecipato, quale capo famiglia di Corso dei Mille, alla riunione ove è stato organizzato l’attentato a Firenze”. Riferendosi all’incontro, “in tale sede – scrive il gip – venne detto che c’era da fare un ‘lavoro’ a Firenze, che la prospettiva era di colpire beni del patrimonio artistico”. “Scopo della riunione – scrive il gip – così disse Giuseppe Graviano (secondo lo Spatuzza), era decidere sulla necessità di compiere questo attentato e sulle modalità esecutive dello stesso. Precisava poi che lui, Lo Nigro, Barranca e Giuliano erano stati incaricati di eseguire quel delitto e che l’autobomba fu collocata un centinaio di metri più distante rispetto all’obiettivo programmato”.

“Secondo Spatuzza – aggiunge il gip – Giuseppe Graviano, Messina Denaro e Ciccio Tagliavia avevano in quel contesto medesimo ruolo decisionale ed erano lì presenti per spiegare (agli uomini di Tagliavia, cioé Giuliano, Barranca e Lo Nigro, definiti ‘i tre ragazzi’, ndr), incaricati dell’esecuzione dell’attentato, cosa dovevano fare”. Riferendosi alle dichiarazioni del collaboratore Pietro Romeo, “affermava – scrive il gip – di aver saputo da Giuliano che a Firenze furono lui e Lo Nigro a collocare l’autobomba e che Spatuzza, coinvolto nell’esecuzione del delitto, era in quella fase rimasto in casa”. “I soldi per finanziare le trasferte per eseguire le stragi – aggiunge il gip riferendosi a quanto spiegato da Romeo – circa 5-10 milioni a testa, provenivano da quest’ultimo (Tagliavia, ndr) ed erano tratti dall’attività di estorsione ai commercianti”.


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