Il pasticcio dei conteggi|Percentuali da ricalcolare - Live Sicilia

Il pasticcio dei conteggi|Percentuali da ricalcolare

E adesso scoppia anche la grana dei riconteggi. Secondo l'interpretazione della nuova legge elettorale, infatti, nel computo delle percentuali dei candidati sindaci vanno comprese tutte le schede valide. Anche quelle nelle quali non è indicata la preferenza per il primo cittadino. Così, ecco che alcune vittorie al primo turno si trasformano in ballottaggi. Mentre a Palermo le ripercussioni potrrebbero essere sulle liste.
I "casi" di Sciacca e Misterbianco
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Conteggi da rifare. E numeri da riscrivere. Ecco l’esito a sorpresa della lunga notte di elezioni nella quale, ci sarà da sistemare i conti. Già, tutto ruota attorno all’interpretazione della nuova legge elettorale. In particolare, sulle percentuali dei sindaci.

Se, infatti, in alcuni comuni, tra cui Palermo, la percentuale dei candidati sindaco era stata calcolata solo sulla base delle schede in cui era stata espressa una preferenza per uno degli aspiranti primi cittadini, la norma dà un’altra indicazione. La percentuale delle preferenze, stando alle indicazioni di Giovanni Corso, dirigente dell’Ufficio elettorale della Regione siciliana, va calcolata non sulle schede in cui gli elettori hanno espresso una preferenza al sindaco, bensì sulla base dei voti validi. In altre parole, sottraendo al totale delle schede solo quelle nulle e quelle bianche.

Una precisazione che, se non cambia molto a Palermo, dove bisognerà solo ricalibrare le distanze assai delineate e nette tra i candidati, (sulla situazione del capoluogo, ecco la notizia riportata da www.dipalermo.it), potrebbe portare a dei piccoli terremoti in diversi comuni, oltre che nel conteggio dei voti alle liste.

Perché per le liste funziona in maniera diversa. Questo, almeno, come detto, è quello che spiegano dalla Regione. Se, infatti, la percentuale dei sindaci andava calcolata, come detto, sulla base di voti validi, per le liste andranno presi in considerazione solo le schede nelle quali l’elettore avrà contrassegnato il simbolo del partito o specificato il proprio consigliere. Insomma, le schede nella quale è stata indicata solo la preferenza per il sindaco, non entrano in questo conteggio.

Così, ecco i primi “colpi di scena”. È il caso, tra i comuni più grandi al voto, di Sciacca, dove il candidato del centrodestra Fabrizio Di Paola, ieri sera, sembrava aver ottenuto la vittoria al primo turno, attestandosi al 52% circa. Ma ecco, appunto, la novità. Nel calderone entrano tutte quelle schede in cui non c’è la specificazione del sindaco. E la percentuale scende addirittura al 45,51%. Così torna in corsa Gioacchino Marsala, sostenuto da Fli, Api, Mpa e Pd, che ha ottenuto il 19,49%.

Stesso meccanismo a Misterbianco, dove il candidato di diverse liste civiche vicine al Pd Nino di Guardo era dato fino a ieri sera come vincitore addirittura col 56% delle preferenze. E invece, anche lui dovrà passare attraverso il ballottaggio. Dopo il “nuovo” riconteggio, infatti, ecco che il suo consenso scendere addirittura di oltre 13 punti percentuali, fino al 42,88%. Dovrà “rivedersi” tra quindici giorni con l’avversario Antonino Condorelli, sostenuto, oltre che da liste civiche, anche da Mpa, Pdl e Grande Sud.


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