Il "patto dei ricci" battezza | i moderati per Renzi - Live Sicilia

Il “patto dei ricci” battezza | i moderati per Renzi

Cena a Mondello con Crocetta, Cardinale e i Drs "allargati". Si fa vedere anche Faraone. L'obiettivo è dar vita a un movimento centrista nazionale alleato dei democratici. Il battesimo il 12 aprile con una manifestazione a Palermo. E ci sarebbero potenziali new entry dal centrodestra. E in vista del rimpasto...

il retroscena
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PALERMO – Nasce tra una portata di pesce e l’altra, la nuova gamba moderata del centrosinistra renziano. A gettare le basi del progetto ieri sera, davanti a un piatto di spaghetti con i ricci al ristorante Antiche mura di Mondello, insieme al presidente della Regione Rosario Crocetta, Salvatore Cardinale e i suoi Democratici riformisti, ai quali si sono aggiunti i tre deputati che coi Drs hanno sancito un patto federativo, cioè Antonio Venturino (Nuovo Psi), Pippo Gianni (Centro democratico) e Michele Cimino (Voce siciliana). Qualcuno racconta che a tavola ci fossero anche un paio di deputati attualmente in forza al centrodestra ma pronti al passaggio sotto le insegne della maggioranza, circostanza su cui aleggia però un certo mistero. Una tavolata a cui, dopo la mezzanotte, quando già qualcuno dei commensali si era congedato, si è aggiunto anche il luogotenente di Renzi in Sicilia, Davide Faraone.

Il piano è quello di creare un nuovo soggetto moderato, che si collochi a destra del Partito democratico, e che possa intercettare, come già avvenuto all’Ars in questo primo anno, i voti in uscita dal centrodestra. Un’area di moderati, riformisti e liberal, che potrebbe essere benedetta da Renzi, in cui potrebbero un domani confluire movimenti già esistenti, come Centro democratico e socialisti e altri soggetti territoriali, come appunto i Drs, per dare una mano al Pd di Renzi alle prossime Politiche per raggiungere il 37 per cento che regala il premio di maggioranza.

Per il battesimo dei moderati per Renzi la data è già fissata: il 12 aprile, a Palermo, con una grande manifestazione al Teatro Politeama. Anche nel nome dell’autonomia. Tante, raccontano, le manifestazioni di interesse per il progetto, dentro e fuori dall’Ars. Tanto che pare che già stasera ci sarà una nuova cena per raccontare i piani centristi ad altri onorevoli interessati. Le attenzioni arrivano dal centrodestra, si parla di Ncd e soprattutto dell’Mpa. Il partito di Lombardo si sta avvicinando a Forza Italia ma non tutti sarebbero convinti dell’approdo e c’è chi guarderebbe con grande attenzione alla manovra centrista. Che per il momento non coinvolge il Megafono e neanche Articolo 4. “Ma quello che sta nascendo è un movimento aperto – assicura Salvatore Cardinale – senza leadership precostituite. Un percorso di respiro nazionale che parla agli elettori di centro, un progetto pronto a interloquire con tutti”. C’è Renzi dietro l’operazione? “De minimis non curat praetor – risponde l’ex ministro – ma già in direzione nazionale tempo fa Renzi si espresse in favore della nascita di due ali, a  sinistra e al centro, alleate del Pd, a cui, tengo a ricordarlo, io e Crocetta apparteniamo a pieno titolo. Anzi, io sono uno dei fondatori del partito”.

Ma intanto, c’è già chi storce il naso. Non appena l’indiscrezione sulla cena di ieri è apparsa su Repubblica, Enzo Napoli, segretario del Pd catanese di area Cuperlo, ha inviato un polemico comunicato dal titolo: “E’ Cardinale il vero capo dei renziani in Sicilia?”. “Apprendiamo da indiscrezioni giornalistiche – dice Napoli – che il confronto all’interno del Pd deve tener conto sempre meno degli interlocutori che siedono, almeno formalmente, negli organismi di partito e sempre più di quelli che prendono posto ai tavoli dei ristoranti”.

Ieri sera non si sarebbe parlato troppo invece di rimpasto. A proposito del quale, nel movimento adesso i giochi si riaprono. Infatti, dopo l’ingresso nella squadra di Gianni, Venturino e Cimino, si azzera tutto. E quindi non si riparte dai nomi – “degnissimi e in grado di amministrare molto bene”, ci tiene a dire Cardinale – circolati fin qui, ossia quello del messinese Maurizio Croce e del catanese Antonio Fiumefreddo, ma si riapre la partita.

Ma l’eventuale ulteriore allargamento del gruppo, con l’arrivo di nuovi deputati, potrebbe essere un buon argomento per il presidente per chiedere ad Articolo 4 di desistere sulla richiesta di due assessori, permettendo così di trovare una quadra sui numeri e sbloccare definitivamente la nascita del Crocetta-bis.


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