“Cammarata prenda atto del totale fallimento del centrodestra, che dopo il tracollo al Governo nazionale e alla Regione, si è dissolto anche al comune. Faccia un atto d’amore nei confronti della città di Palermo: si dimetta!”. Così il segretario provinciale del Partito democratico, Enzo Di Girolamo, dopo che il Consiglio comunale ha bocciato, ieri pomeriggio, la manovra di assestamento di bilancio. “Il voto di ieri – continua Di Girolamo – ha dimostrato, ancora una volta e in maniera palese, che il sindaco non ha più una maggioranza che lo sostenga. Invece di minacciare esposti alla Corte dei conti, se è davvero preoccupato per la città, riconosca le proprie responsabilità e agisca di conseguenza”.
Se il Pd chiede a Cammarata di togliere il disturbo, il consigliere comunale ex Pdl Giovanni Greco chiede a Cammarata di disfarsi dei suoi “consiglieri”, “che dimostrano di non avere a cuore la comunità e operano nel chiuso delle loro stanze; consiglieri che non assolvono alcun compito di quelli affidategli dall’elettorato optando verso una politica ideata sul disfare, piuttosto che sul fare”.
Italia dei Valori, dal canto suo, incalza l’assessore regionale Caterina Chinnici perchè rimuova Cammarata, sulla base di “ripetute illegittimità e violazioni di legge accertate dalla Corte dei Conti, relative a responsabilità del sindaco”.
Ma per l’ex vicesindaco Francesco Scoma, la bocciatura della manovra è “niente altro che un attacco politico mascherato dietro pelose argomentazioni tecnico-sociali che grava sulle teste dei palermitani”. Secondo Scoma “la sciagurata nuova alleanza fra l’Mpa e il Pd, così come all’Ars, sta facendo pesare i propri effetti negativi sui i cittadini anche al municipio del capoluogo siciliano”.
In serata, infine, anche Davide Faraone ha detto la sua: “Chi oggi grida all’irresponsabilità – ha detto – dov’era quando l’Amia è andata in liquidazione, quando i lavoratori di Gesip si sono visti recapitare le lettere di licenziamento, quando si azzerava la spesa sociale e i soldi per le scuole e si decideva di utilizzare queste somme per i viaggi a Dubai e per promuovere il pesce a Los Angeles?”. “Dopo 9 anni di malgoverno – ha concluso Faraone – i responsabili del disastro finanziario a Palermo dovrebbero fare mea culpa e convincere Cammarata a dimettersi. Non si possono, infatti, avere due pesi e due misure: a Roma invocare le elezioni e a Palermo chiedere che l’opposizione faccia da salvagente a Cammarata”.