AIDONE – Il Partito democratico riparte dal centro della Sicilia dopo una due giorni all’insegna dei contenuti. “Dobbiamo essere un partito-equipaggio in cui tutti siamo chiamati a dare un contributo, senza protagonismi e fughe in avanti, in cui ognuno deve chiedersi cosa può fare per il Partito e non viceversa. Non si sta nel Partito Democratico per fare carriera”. Lo ha detto il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, in conclusione del congresso regionale, che si è svolto sabato 18 e domenica 19 luglio ad Aidone e Morgantina.
“Sul tema delle alleanze con il Movimento Cinque Stelle in Sicilia – ha proseguito – non vogliamo sottrarci e abbiamo il dovere di provarci, già a partire dalle prossime imminenti amministrative, cercando di collaborare anche con Italia Viva”.
Si chiude il congresso
Ad Aidone si è svolto l’ultimo atto della fase congressuale del partito, culminata con la proclamazione del segretario regionale Anthony Barbagallo votato dai 360 delegati scelti da una platea congressuale di 14776 iscritti. Durante l’Assemblea è stato presentato anche il “cuore pulsante” della nuova segreteria regionale. Un organismo tutti under 40: Renzo Bufalino, sindaco di Montedoro, nominato vice segretario; Fabio Venezia, sindaco di Troina; Elisa Carbone, sindaco di Sommatino; Daniele Vella, vice sindaco di Bagheria e Francesca Busardo, tesoriera.
I numeri del congresso
Questi i numeri del congresso regionale: 14.776: la platea congressuale; 360: i delegati; 300: circa i circoli coinvolti; 150: relatori; 25: i tavoli tematici; 5: i siti che hanno ospitato convegni e dibattiti ad Aidone (Museo delle Venere; Biblioteca comunale; chiesa di San Domenico; Teatro Cordova) incluso il sito archeologico di Morgantina, in cui si è svolta l’Assemblea e la proclamazione del nuovo segretario regionale del PD.
Provenzano: no ad attacchi a pa
Oggi l’assise si è conclusa con il ministro per il Sud Peppe Provenzano, intervistato dal direttore di Livesicilia Salvo Toscano e dal giornalista de La Sicilia Mario Barresi. Provenzano ha preso le distanze dagli attacchi “vergognosi” verso la pubblica amministrazione, senza nominare espressamente Nello Musumeci a cui il riferimento è apparso chiaro. Il ministro si è soffermato sulla necessità di assunzioni di giovani nella pubblica amministrazione, anche attingendo ai fondi europei, sull’impegno del governo per mantenere la destinazione dei fondi per il Sud evitando scippi e ha anche auspicato un dialogo politico coni 5 Stelle, pur riconoscendo le difficoltà del percorso. Il reddito di cittadinanza? “Una risposta a una domanda giusta. Ma nella parte in cui mette insieme contrasto alla povertà e politiche attive del lavoro non ha funzionato”, dice il ministro siciliano.