Non verrà riaperta l’istruttoria dibattimentale del processo per concorso in associazione mafiosa al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri. I giudici della seconda sezione dela corte d’appello di Palermo hanno respinto l’istanza dei legali dell’imputato che avevano chiesto di sentire, a dibattimento ormai giunto in fase di conclusione, il pentito della camorra Antonino Cutolo.
Il collaboratore aveva riferito ad uno dei legali dell’imputato di essere venuto a conoscenza, mentre era detenuto nel carcere di Terni, di un piano della mafia di accusare Berlusconi e il centrodestra. I clan avrebbero in questo modo punito il governo per le misure legislative di contrasto a Cosa nostra. La corte, però, non ha ritenuto assolutamente necessaria ai fini del verdetto – condizione imposta dalla legge per l’interruzione di un processo a istruttoria ormai chiusa – l’audizione del pentito. Respinte anche tutte le altre richieste istruttorie presentate dai legali tra le quali l’acquisizione del testo di una intercettazione telefonica in cui un legale di alcuni collaboratori di giustizia – l’avvocato Gregorio Donnarumma – raccontava alla sua interlocutrice di avere ricevuto offerte di denaro e di un seggio in Parlamento qualora avesse convinto i suoi clienti ad accusare Dell’Utri. Il processo proseguirà venerdì prossimo con l’inizio delle arringhe dei legali del senatore.