Il pizzo delle pompe funebri: | taglieggiavano un imprenditore - Live Sicilia

Il pizzo delle pompe funebri: | taglieggiavano un imprenditore

PROCURA e ROS: gli sviluppi dell'inchiesta Kronos.

Due arresti
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CATANIA. In esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania su richiesta della locale di Dda, i militari del Ros – Sezione anticrimine di Catania – hanno tratto in arresto il 53enne Antonio Giovanni Fratullo (inteso Antonello e nato a Scordia) ed il 43enne catanese Carmelo Terranova. L’accusa è di tentata estorsione aggravata ai danni di un imprenditore operante nel settore delle pompe funebri nel calatino. Si tratta di una grave episodio estorsivo accertato in occasione della più complessa indagine, denominata Kronos, nell’ambito della quale il 20 aprile quest’anno si è dato esecuzione ad una provvedimento di fermo della DDA che ha portato in carcere i reggenti della famiglia catanese e calatina di cosa nostra e del capo del gruppo di Lentini del clan Nardo, oltre che numerosi componenti della medesima organizzazione.

Nel corso delle indagini, infatti, erano state intercettate delle conversazioni degli affiliati Salvatore di Benedetto, Giovanni Pappalardo e Cosimo Claudio Ferlito, dalle quali sembrava evincersi che l’organizzazione intendeva assumere il controllo del settore imprenditoriale delle pompe funebri e che comunque in un arco temporale compreso tra il dicembre 2014 e l’aprile 2016 gli stessi avevano chiesto e ottenuto dalla persona offesa la corresponsione di somme di denaro a titolo di estorsione in occasione delle scadenze di Pasqua e Natale.

Gli accertamenti successivi all’esecuzione del fermo hanno permesso di accertare come l’arresto degli estortori e di Salvatore Seminara, capo della famiglia cui essi appartenevano, non aveva affatto interrotto l’attività delittuosa degli altri affiliati rimasti in libertà avevano raccolto il testimone ripresentandosi dalla persona offesa per pretendere le somme dovute e non consegnate proprio per l’esecuzione del fermo del 20 aprile di quest’anno. L’attività di indagine coordinata dalla procura ed eseguita dal Ros di Catania ha consentito di acquisire in tempi rapidi i necessari elementi di prova e, nel volgere di un mese, di formulare la richiesta di misura cautelare che in tempi brevissimi è stata valutata dal gip.


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