BAGHERIA (PA) – Il Rizzoli di Bologna manda in ferie il presidio di ortopedia a Bagheria dal 27 luglio al 19 agosto e dalla Commissione sanità dell’Ars si leva la voce di Dino Fiorenza, deputato dell’Mpa e componente della Commissione: “E’ necessario che il presidente della Regione e l’assessore Borsellino prendano urgenti provvedimenti, anche con un’eventuale azione legale”. Ma il Rizzoli ribatte: “E’ una sospensione del tutto normale e non è una novità: anche l’anno scorso il presidio ha chiuso per un breve periodo estivo”.
Il presidio di ortopedia è presente sul territorio di Bagheria dal 2011 grazie a una convenzione con la Regione siciliana. L’azienda ospedaliera bolognese ha spiegato che la chiusura annunciata è relativa anche a quella dell’istituto che ospita il presidio, Villa Santa Teresa a Bagheria che “riduce le attività d’estate, dunque ci adeguaiamo soprattutto perché il presidio si poggia su Villa Santa Teresa per il reparto di radiologia”. Tra gli altri motivi della sospensione dell’attività, oltre le ferie del personale – circa 100 unità – vi è la natura programmatica dell’attività che svolge il presidio: “Nel mese di agosto non abbiamo urgenze dunque è il periodo migliore per andare in pausa. Viene garantita tuttavia una consulenza telefonica ai pazienti per tutto il periodo di chiusura”. Del resto, anche l’attività del Rizzoli a Bologna subisce nel periodo estivo una forte riduzione dell’attività, fino al 75%.
Fiorenza – di professione ortopedico – spiega a Livesicilia che però la sua richiesta va ben oltre il periodo di chiusura del presidio: “Il presidente Crocetta e l’assessore Borsellino devono dimostrare di essere in discontinuità con il governo precedente”, annuncia l’esponente dell’Mpa: “A Catania sarebbe dovuto nascere un centro d’eccellenza ortopedico all’Ospedale San Marco, costruito con 24 milioni di euro. L’allora assessore Russo ha smantellato la fondazione, ma mi chiedo per cosa?”, continua il deputato regionale “Ci si aspetta che un’azienda come il Rizzoli riesca a risolvere patologie più gravi delle semplici fratture, come quelle tumorali o pediatriche. Invece si occupa di ordinaria amministrazione”. Secondo Fiorenza dunque la convenzione va tutta a discapito della regione: “Paghiamo due milioni di euro l’anno dal 2011 e abbiamo così precluso la possibilità di una specializzazione importante ai nostri giovani medici”.