Il processo "Corsi d'Oro" a Messina | Sotto esame le perizie dell'accusa - Live Sicilia

Il processo “Corsi d’Oro” a Messina | Sotto esame le perizie dell’accusa

La difesa punta a evidenziare i punti deboli della consulenza fornita dal commercialista Barreca.

l'inchiesta sulla formazione professionale
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MESSINA – I legali degli imputati del primo troncone del processo “Corsi d’Oro” puntano a dimostrare la debolezza delle perizie dei consulenti della procura. L’udienza che si è celebrata al tribunale di Messina è stata incentrata proprio sul controesame di Giuseppe Barreca, commercialista calabrese, che con la sua perizia ha permesso al pool di magistrati guidati dall’aggiunto, Sebastiano Ardita, di costruire il castello accusatorio. Il procedimento penale, di cui si occupa anche il mensile “S” attualmente in edicola, è scaturito dall’inchiesta sul mondo della Formazione. L’indagine lo scorso luglio portò agli arresti di dieci persone, fra politici e familiari di personaggi politici messinesi molto in vista. Fra di essi anche le mogli di Francantonio Genovese e Giuseppe Buzzanca.

La linea difensiva degli imputati, tra cui la famiglia Genovese, assistita dall’avvocato Nino Favazzo, fa leva su quella che viene definita la “debolezza” delle perizie dei consulenti nominati dalla Procura di Messina. Durante il controesame sarebbero emersi i punti di debolezza delle perizie. A precisa domanda su quale metodo si sia basato il suo lavoro per stabilire il valore degli immobili oggetto d’indagine, il commercialista calabrese ha risposto di avere utilizzato un metodo proprio, per l’appunto il ‘metodo-Barreca’. Il consulente della Procura ha difeso il suo operato ribattendo punto per punto alle domande poste dagli avvocati, senza però fornire risposte ai quesiti posti.

La difesa contesta, per l’appunto, la mancanza di un criterio scientifico in base al quale sarebbero stati stabiliti i valori degli immobili: non esiste agli atti alcuna indagine di mercato da utilizzare come base comparativa. Il valore è stato quindi stabilito motu proprio – è emerso dal controesame – dal consulente dell’accusa.
 

Il controesame dei periti della Procura proseguirà il prossimo 29 aprile.


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