Il programma di Marino:| “Tagliare costi della politica” - Live Sicilia

Il programma di Marino:| “Tagliare costi della politica”

Il candidato del Partito Democratico e di Csa Cambiamento parla delle sue proposte per trasformare il paese e attacca il sindaco uscente, Filippo Drago, che ha ereditato una situazione economica difficile “dalla stessa maggioranza che oggi lo sostiene”.

 

 

amministrative - aci castello
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ACICASTELLO – Amministrative: la sfida di Maurizio Marino. Le campagne elettorali castellesi si somigliano un po’ tutte. Facendo quattro chiacchere con gli abitanti del paese ci si rende conto che i temi sul tavolo sono sempre gli stessi: l’annosa questione dell’attraversamento del Lido dei Ciclopi, il Prg e la gestione dei parcheggi. Poi cambia poco o nulla. Sulla scia del verbo renziano Maurizio Marino, candidato del Partito Democratico e di Csa Cambiamento parla delle sue proposte per “cambiare verso”: il taglio dei costi della politica, il recupero del verde pubblico e un piano stradale quinquennale. Tutti punti di un programma che –assicura- “è il frutto di un lungo lavoro di gruppo a differenza di tanti copia e incolla che circolano in questi giorni”. Marino è soddisfatto dell’unanimità che ha riscontrato la sua candidatura in una galassia litigiosa ed eterogenea come il Pd etneo. Il segretario del circolo dem castellese non risparmia critiche al sindaco uscente, che ha ereditato una situazione economica difficile “dalla stessa maggioranza che oggi lo sostiene”.

Un giudizio sull’operato del sindaco Drago?

Il sindaco Drago dopo un inizio buono caratterizzato da azioni giuste come mantenere la barra dritta sull’applicazione del piano regolatore nella sua globalità, successivamente si è perso tra i meandri di una compatibilità economico-finanziaria che al Comune è sicuramente deficitaria. Ma questo il sindaco lo deve imputare alla sua stessa maggioranza. Infatti, la maggioranza che oggi sostiene Drago è quella che cinque anni prima sosteneva la Raimondo. Inoltre, alcune cose che la cittadinanza si aspettava sono state disattese. Ne dico una: la proposta di creare un centro di aggregazione giovanile è caduta nel vuoto. Si era detto che si sarebbero costruiti i solarium. Drago potrebbe dire di avere indetto la gara che è stata disattesa, ma è chiaro che se fai una gara in cui richiedi a una ditta sia la costruzione che la gestione del solarium difficilmente trovi imprenditori disposti a spendere 30000 euro per un solarium che dura 4 mesi. Andava fatta un’operazione diversa. Drago si era impegnato si era a potenziare il controllo serale delle strade con la postazione mobile fissa, cosa che non si è poi verificata. Lo stesso riguardo al traffico e ai parcheggi. Lì ci siamo persi tra i meandri delle convenzioni. Penso ancora alla mobilità: il taglio del 534 è una cosa molto grave. Se penalizziamo la mobilità è finita, dobbiamo semmai incentivare l’abbandono delle automobili.

Come la mettiamo con il lungo mare della discordia? Mi riferisco all’attraversamento del lido dei Ciclopi.

Abbiamo detto forte e chiaro che dobbiamo coniugare due questioni: fare in modo di mettere insieme queste due frazioni con un passaggio pedonale o ciclopedonale e allo stesso tempo non rimuovere il lido perché rappresenta una risorsa storica e paesaggistica oltre che economica. Sarebbe una disdetta dismettere un lido che dà lavoro a tantissime persone. La società che gestisce il lido si è dimostrata sempre disponibile a discutere. Bene, allora facciamo un piano operativo di questo servizio e vedrete che troveremo una soluzione.

La rete fognaria è una delle criticità più rilevanti del territorio di Aci Castello. Come si può intervenire?

Apprendo, dopo numerose conferenze dei servizi, di un piano di finanziamento di ventidue milioni da parte della Regione Sicilia per la risoluzione di questo problema. Apprendo contestualmente della difficoltà tecnico-gestionale del problema. Se quest’opera, necessaria per il territorio, non dovesse andare in porto, dobbiamo recuperare un piano diverso o comunque riprendere qualche piano precedentemente in itinere, cantierabile. Mi riferisco alle varie aree di depurazione dell’acqua, che potrebbero rappresentare un’alternativa. E’ un problema di difficile risoluzione a meno che ci venga garantito che questa enorme somma di denaro vada a buon fine, ma sono già passati circa sei mesi dall’approvazione del piano operativo e i cantieri non sono ancora aperti.

Nel 2014 scade la validità del Piano regolatore generale. Quali proposte avanzate?

La nostra proposta è semplice ed in linea con il programma ecologista del nostro circolo Ecodem. Il Prg di Aci Castello è stato l’unica vera risorsa che i vari sindaci mettono in campo perché qui da sempre si è fatta speculazione edilizia. Come ho già detto la barra è stata mantenuta dritta, ma noi vogliamo fare di più. Dobbiamo puntare su piani di recupero certi che non comportino variazioni determinati e per il recupero dei parchi. Aci Castello non ha più verde. Non servono più costruzioni. Basta fare un giro in paese per notare centinaia di appartamenti sfitti. Non servono palazzinari che vengono a costruire, semmai dobbiamo modificare tutto ciò che è recuperabile.

Facendo un giro per il paese non si può non notare la necessità di interventi di manutenzione stradale. Da dove si può iniziare?

In primo luogo si deve iniziare recuperando il denaro. Bisogna intervenire immediatamente sulla strada statale 114, che è comunale da oltre un ventennio. Si tratta di una strada molto pericolosa. Questo tratto va recuperato e dobbiamo mettere in campo un piano di manutenzione pedissequo. Non possiamo pensare di abbandonare le arterie e intervenire quando si presentano criticità e situazioni di degrado. Serve un piano stradale quinquennale. Strade e marciapiedi sono una priorità per il Pd e per Csa Cambiamento.

Quali strumenti si possono mettere in campo per risanare le casse comunale e rilanciare l’economia?

Sarò impopolare: bisogna tagliare i costi della politica. Bisogna cancellare il gettone cumulativo delle commissioni. E’ una distorsione tutta castellese. Mi riferisco al fatto che i consiglieri comunali si riuniscono più volte al giorno con più commissioni, percependo un gettone di presenza più volte nella stessa giornata. Dobbiamo ripristinare un po’ di ordine: le commissioni vanno ridotte, da otto le vogliamo portare a tre, un numero sufficiente per questo comune. Inoltre, vogliamo cancellare il gettone cumulativo. Queste operazioni dovrebbero portare a un risparmio di circa cento mila euro.

Come investirebbe queste somme?

Farei subito una convenzione con l’Amt di Catania per ripristinare le vecchie corse della linea 534 e istituire una corsa 534 bis con navette più piccole e meno costose. Questo si può fare con un piano di intervento che faremo con il sindaco Bianco. Un altro nodo da sciogliere riguarda la nostra adesione alla città metropolitana o alle Aci. Dobbiamo fare una scelta tenendo conto di quali sono i servizi. Cosa ci offre una città importante come Catania? Cosa ci offre il gruppo delle Aci al quale per tradizione apparteniamo? Noi dobbiamo effettuare una scelta sicura, per questo faremo delle valutazioni sui servizi che i due poli ci offrono e sottoporremo un referendum consultivo ai cittadini.

Apriamo il capitolo del servizio idrico comunale. Come va gestito ed eventualmente rimodulato il rapporto con la Casalotto?

Grazie al lavoro di alcuni consiglieri coraggiosi di opposizione è stato approvato il nuovo regolamento idrico. Noi vogliamo che questo regolamento non venga soltanto applicato, ma vogliamo porre le basi, partendo da questa delibera, per modificare lo status degli oneri accessori del rapporto che esiste tra i cittadini e la Casalotto. L’ente erogante è il Comune, se poi la Casalotto ha deciso di mettere su un regolamento non concordato, con questa delibera vogliamo ridurre le tariffe per le famiglie numerose e i ceti meno abbienti, ridurre o cancellare le volture. Questi oneri accessori vanno in alcuni casi cancellati, in altri rimodulati.

A quale sindaco siciliano si ispira?

Devo dire di essere rimasto estasiato dal primo mandato del sindaco Bianco, ho visto rifiorire la città di Catania. Sono state bonificate aree, è stata rilanciata la città. Bianco è un amministratore da guardare con attenzione. Dobbiamo innanzitutto rispristinare l’orgoglio di essere castellesi, che da troppo tempo manca. Una cosa che Bianco è riuscito a fare a Catania.

 


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