Palermo, sanità, favori e voti: capitolo sulla corruzione elettorale

Sanità, favori ed elezioni: inchiesta sul mercato dei voti

Dopo l'arresto di Agostino Genova gli investigatori lavorano ad un nuovo capitolo top secret

PALERMO – La richiesta di voti c’è e probabilmente anche la promessa di ricambiare il sostegno dando il via libera alle pratiche per l’invalidità. C’è un capitolo investigativo che la Procura di Palermo ha deciso di tenere in stand by ed è relativo alla corruzione elettorale. La sanità è da sempre un granaio di preferenze elettorali.

Il medico dell’Asp, Agostino Genova, oggi in pensione, arrestato assieme ad altre cinque persone, si è candidato alle ultime amministrative di Palermo con la nuova Dc. Non è stato eletto, sperò invano di candidarsi alle Regionali ed infine è entrato a fare parte della giunta che guida il Comune di Partinico. Prima, durante e dopo la campagna elettorale il suo cellulare, dove era stato iniettato il virus Trojan, è diventato un microfono per il finanzieri.

Ci sono tanti omissis negli atti d’indagine. Molti coprono la parte che riguarda la vicenda elettorale. Ciò significa che l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De Benedittis ha un capitolo ancora da completare. Demontis è passato alla Direzione distrettuale antimafia. Si occupa delle cosche di Agrigento. Tocca ad un altro aggiunto, Paolo Guido (il magistrato che ha lavorato all’arresto di Matteo Messina Denaro), scrivere le nuove pagine dell’indagine.

Il 19 aprile 2022 un imprenditore chiese a Genova un favore per la pratica della madre. Il medico si mise a disposizione: “… e allora chiudiamo sta cosa… vediamo quando può venire…”. E poi cercò di andare all’incasso: “… io mi candido al consiglio comunale… lei non è obbligato… se non le piace… c’è lo zio Totò… lo zio Totò Cuffaro …”. L’imprenditore mise in chiaro la sua disponibilità: “E io le dico a lei quanti voti gli sto dando… lei mi deve dare i facsimile e lei già sa che in quel seggio ci sono… ma non per telefono”. Non è la sola intercettazione in mano ai magistrati.

Ce n’è una in particolare che sembra svelare un modus operandi: “… e quindi tu glieli dai e ci parli… e quelli invece che debbono ancora venire? Come fai a recuperarle queste persone?”. Semplice: “Le chiamo”. Ad ogni pratica chiusa positivamente per un cliente del medico legale Rosario Cammalleri veniva chiesto il voto. Cammalleri in un momento di rabbia diceva di essere in grado di distruggere politicamente Genova.

Adesso i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria stanno spulciando tutte le pratiche. Sono centinaia quelle per le quali Genova “ha provveduto, artatamente, ad inserire la data retroattiva” della visita medica collegiale effettuata presso l’Asp di Palermo”. Erano tutti potenziale elettori pronti a “vendere” la promessa di voto per un favore?


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