Il Pudm approda in consiglio| Rivoluzione per la costa - Live Sicilia

Il Pudm approda in consiglio| Rivoluzione per la costa

Comincerà stasera la trattazione del Piano che renderà pubbliche tutte le spiagge, Mondello in primis. Tutte le novità.

PALERMO – Concessioni più piccole, più varchi, meno cabine, un parco a mare nella costa Sud ma soprattutto il ritorno nelle mani del Comune di tutte le spiagge della città, Mondello in primis. Eccolo il Pudm, il Piano d’uso del demanio marittimo, esitato dalla giunta Orlando nel 2013 ma che approderà solo stasera a Sala delle Lapidi alla presenza del sindaco in persona. Un piano in teoria obbligatorio dal 2005, ma di cui Palazzo delle Aquile ha fatto sinora a meno e che ha comportato l’infinita querelle estiva sulle cabine poi finita in tribunale.

Le premesse sono quelle di una vera e propria rivoluzione, destinata non solo a modificare profondamente il rapporto tra la città e il mare, ma anche e soprattutto ad abbattere storici monopoli e situazioni consolidatesi negli anni che adesso dovranno “sbaraccare”, o quantomeno fare i conti con le nuove regole. Più concorrenza, più costa libera, più aree attrezzate e un travaso di attività dalla costa Nord a quella Sud: un Piano che la commissione Urbanistica proverà a migliorare, proponendo alcuni emendamenti condivisi da tutta la commissione e scritti di comune accordo con il primo cittadino.

L’unico, grande dubbio rimane la data di entrata in vigore del Pudm: la Regione ha infatti prorogato le concessioni fino al 2020. A questo proposito le scuole di pensiero sono due: c’è chi ritiene che il Pudm, che dopo il passaggio a Sala delle Lapidi deve comunque essere approvato definitivamente dalla Regione, potrà essere operativo solo dal 2021 e chi, invece, ritiene che se divenisse ufficiale prima della fine del 2015 rientrerebbe nella proroga decisa dalla Regione. Insomma, potrebbe diventare operativo già dal 2016 obbligando i concessionari ad adeguarsi. La seconda ipotesi, in realtà, è assi più improbabile, ma Palazzo delle Aquile vuole mandare intanto un messaggio alla Regione per chiederle di accelerare le procedure. Ad oggi solo San Vito Lo Capo, infatti, ha un Pudm in tutta la Sicilia.

Quali sono le novità più importanti? Partiamo dalle spiagge. Se il Pudm attualmente prevede un’alternanza di spiagge libere e concessioni private, che vanno chieste direttamente alla Regione, con un emendamento si vorrebbe concedere al Comune un diritto di prelazione mediante le concessioni pubbliche. Ovvero sarà Palazzo delle Aquile a decidere se gestire in modo diretto la porzione di spiaggia oppure se concederla mediante bando, ma stabilendo a priori cosa si potrà fare in quell’area e come. Un provvedimento che, se passasse, renderebbe interamente pubblica Mondello (compresa l’area dello storico Charleston) ma anche Sferracavallo, Vergine Maria, Romagnolo e la Bandita. E i privati che ci sono per ora? Potranno concorrere al bando, ma rispettando i nuovi paletti che non consentono aree più grandi di 3mila metri quadrati.

Dove ci sono gli scogli, invece, bisognerà lasciare liberi 10 metri dalla battigia, il che vorrà dire che le palafitte e le terrazze che ora sorgono per esempio all’Addaura dovranno indietreggiare e di molto. Inoltre le recinzioni dei lidi non potranno essere più alte di 1,2 metri, evitando così di oscurare la vista del mare. A Vergine Maria, in zona cimitero dei Rotoli, sorgeranno tre mega parcheggi che eviteranno così l’ingorgo della zona, mentre dal varco pubblico del Telimar partirà una passerella lignea che arriverà a Mondello. Per quanto riguarda la costa Sud spazio a un grande parco del mare, dal porticciolo della Bandita al mammellone del teatro del sole, in cui potrebbe sorgere l’acquario (ma il progetto sembra essere in stallo) o un grande impianto sportivo proposto da privati. Salterà anche un distributore di benzina, in zona demaniale, al posto del quale sorgerà un grande parcheggio.

Ma non è finita qui. Il Comune, infatti, potrebbe andare allo scontro con la Regione per la riserva di Capo Gallo, che non rientra fra le competenze di piazza Pretoria. Il motivo è la presenza di un cantiere navale, che offre anche il servizio di ormeggio, e che rappresenta una sorta di enclave autorizzata dalla Regione ma che il Comune vorrebbe spostare altrove. Inoltre verrebbe espropriato il cancello privato di Mondello con cui si accede alla riserva.

Le altre novità riguardano la divisione in aree, zone e lotti. Ogni lotto, per esempio, dovrà essere per il 50% lasciato alla libera fruizione e la lunghezza del fronte a mare per la singola concessione non potrà essere di oltre 100 metri. Inoltre, a seconda del tipo di concessione, ci saranno dei tetti per i metri quadrati. Insomma, addio a concessioni gigantesche e più spazio a fette più piccole di demanio date ai privati ma intervallate da spiaggia libera. Tra una concessione e l’altra dovranno infatti esserci almeno 100 metri. Chi ottiene una concessione a scopo balneare, inoltre, deve lasciare un quinto dell’area libera da lettini, sdraio o cabine a cui chiunque potrà accedere pagando solo un ottavo della tariffa minima giornaliera prevista da chi invece usufruire dei servizi offerti, il che varrà anche per i club privati che oggi comprendono pure forze armate e dell’ordine. Le strutture realizzate andranno smontate a stagione finita, a meno che non abbiano una concessione edilizia, e dovranno essere in legno o materiali ecocompatibili, oltre che di massimo tre colori (di cui due devono essere differenti tonalità dello stesso colore). Il concessionario ha poi l’obbligo di garantire la pulizia della sua area per tutto l’anno, compresi gli spazi laterali, e viene introdotto anche la necessità dei parcheggi pertinenziali sia per le attività stagionali (quando c’è incremento urbanistico) che per quelle annuali: 25 metri quadrati di posteggi per ogni 100 metri quadrati di concessione, oppure stipuleranno apposite convenzioni o ancora monetizzeranno. Il Pudm poi distingue anche tra stabilimenti balneari e aree attrezzate per la balneazione: i primi devono avere cabine spogliatoio pari al 10% degli ombrelloni montati e contenitori per la differenziata, con un’estensione massima di 3mila metri quadrati; nel secondo caso il limite è 2mila, di cui coperti non più del 5%. Le spiagge libere dovranno avere bagni ogni 300 metri e la concessione non potrà eccedere i 600 metri quadrati. I punti di ristoro, invece, non dovranno essere più grandi di 100 metri quadrati.

“Il Pudm è destinato a cambiare l’utilizzo dell’intera costa della città – dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo – nessuno pensi che si possano penalizzare gli attuali concessionari. A questo ci opporremo. Siamo convinti che la fruizione del mare deve tornare ai cittadini e ai turisti, ma tutto va regolamentato, anche la spiaggia così detta libera. Mondello cambierà, sarà una grande spiaggia dove il connubio privato-pubblico dovrà curare l’interesse del fruitore del mare. La costa Sud dovrà essere riqualificata, servono investimenti privati per far sì che l’intera costa possa essere utilizzata. E’ un primo passo, spetta ora all’amministrazione saper gestire il futuro dei 27 chilometri di costa palermitana”.

“Oggi daremo il nostro parere come commissione – dice il presidente Alberto Mangano – definendo alcuni emendamenti. Il Pudm è improntato a offrire una piena fruibilità della costa e del litorale palermitano: questo ovviamente facendo salve le concessioni esistenti che, come è noto, sono state prorogate fino al 2020. Elemento importante sarà l’accessibilità sia lungo la linea di costa sia con gli accessi direttamente al mare, per garantire la massima fruizione. Conseguentemente la fruizione dovrà essere consentita anche alle persone con disabilità, quindi si dovranno predisporre percorsi agevoli anche per loro. Le zone sabbiose verranno chieste prioritariamente dal Comune, il che non significa che il Comune dovrà gestirle tutte in proprio perché non ne sarebbe capace, ma potrà assegnarle con bandi. Avremo l’alternanza tra aree libere e concessioni, con l’impegno dei concessionari a garantire i servizi anche nelle aree libere. Lo spirito di fondo è che la costa deve essere fruibile per tutti. La mia commissione ha lavorato con grande spirito di collaborazione e partecipazione e questo fa piacere, significa che c’è una grande attenzione degli amministratori su un tema che può diventare motore di sviluppo per la città”.

“La proposta di Pudm individua nel Comune la regia di programmazione e realizzazione delle future concessioni – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – è questo il dato più importante e innovativo rispetto alla condizione attuale, nata nel tempo senza alcun coordinamento fra le varie attività e che sconta una concezione della costa caotica e inefficiente”. “E’ un atto strategico per la città – commenta Rosario Filoramo del Pd – Palermo ha ventisette chilometri di costa ma dalla balneazione ne esclude quasi venti, uno spreco della risorsa più importante del nostro territorio. Ad essere più precisi l’unico tratto di costa balneabile è di 14,57 chilometri, di cui solo 1,755 sono di arenile sabbioso accessibile alla popolazione palermitana, la restante parte è scogliera più o meno raggiungibile. In quest’ultima parte di litorale, che va dall’Addaura a Sferracavallo, ad eccezione della zona della riserva marina di Capo Gallo, ma con la situazione kafkiana dell’accesso nella riserva dal lato di Mondello dove un cancello su una strada privata impone un pedaggio per l’accesso, è un susseguirsi di stabilimenti balneari e circoli privati. Il mare è un bene comune e come stabilito dalla legge si deve dare a tutti la possibilità di accedere e transitare anche per fare il bagno gratuitamente“.

LE REAZIONI
“Il Piano d’uso del demanio marittimo stasera arriverà in consiglio comunale – dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti – era ora che ci si occupasse di un atto che promette sviluppo e posti di lavoro, valorizzando una delle tante ricchezze di questa bellissima città, ma che deve anche tutelare l’ambiente e permetterne il recupero. Verificheremo che il Pudm vada nella direzione di favorire le esigenze di chi non può permettersi di pagare per usufruire del mare, un bene comune che è di tutti. Naturalmente i concessionari attuali vanno salvaguardati, ma dovranno adeguarsi a tutte le norme che il piano conterrà, favorendo così un utilizzo gratuito dei pezzi di scogliera o spiaggia interessati. Basta ai divieti di utilizzo della costa per gli interessi di pochi. Anche se, in caso di entrare in vigore non prima del 2020, rischiamo di raccontare l’ennesima favola ai palermitani”.

 


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