Il racconto shock all'insegnante: |"Mio nonno mi violenta" - Live Sicilia

Il racconto shock all’insegnante: |”Mio nonno mi violenta”

Una dodicenne sarebbe stata vittima di abusi sessuali da parte del nonno. Il settantenne è stato assicurato alla giustizia in meno di una settimana grazie alla collaborazione tra Procura, Polizia, Servizi Sociali e la scuola frequentata dall'adolescente.

CATANIA – Strappata della sua innocenza. Depredata della sua purezza. Violenza su violenza. La pulsione “animale” di un uomo scagliata sul corpo di una ragazzina e, la sua istintività sessuale, non si è fermata nemmeno davanti al legame di sangue. Un nonno che invece di proteggere la sua nipotina, ne ha abusato falciando per sempre la sua fanciullezza. Mesi e mesi di soprusi. Poi la dodicenne ha avuto il coraggio di parlare con la sua insegnate: di raccontare, piangere, sfogarsi. Ha cercato conforto fuori dalla sua casa, il tempio dell’amore è diventato all’improvviso un luogo da cui difendersi.

Immediata la segnalazione in ambito scolastico alla Procura e ai Servizi Sociali.  Si è subito attivato il pool che si occupa di reati contro i minori diretto dal procuratore aggiunto Marisa Scavo, che ha delegato immediatamente l’indagine alla polizia e ha affidato il fascicolo al sostituto Lina Trovato.

Pochi giorni, e il nonno orco è stato assicurato alla giustizia. Il gruppo investigativo della Squadra Mobile, che si occupa di questi reati, ha raccolto in meno di una settimana diversi elementi, anche attraverso l’ausilio di strumenti tecnici, che hanno dato pieno riscontro a quanto aveva raccontato l’adolescente alla docente. Un quadro indiziario che ha portato all’esecuzione da parte della polizia del decreto di fermo disposto dalla Procura nei confronti del 70enne.

E’ importante sottolineare che dalla denuncia al fermo del nonno sono passati pochi giorni, questo grazie soprattutto alla collaborazione sinergica tra le istituzioni, l’autorità giudiziaria e le forze di polizia.

Il tratto “raccapriciante” di questa storia, se fosse confermata l’accusa dal prosieguo dell’inchiesta, è che l’anziano avrebbe non solo stuprato la nipote, ma avrebbe anche approffittato del suo ritardo mentale. Un particolare che rende ancora più agghiaggiante l’intera vicenda. Per la dodicenne è stato predisposto un supporto psicologico affinchè possa intraprendere un percorso che le consenta di superare il grave trauma. Anche se la sua innocenza nessuno gliela potrà più restituire.

 


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