TORRE DEL GRIFO (Mascalucia). Ciro Capuano ha recentemente ritrovato una maglia da titolare nel Catania, grazie soprattutto alla forzata défaillance di Marchese in rotta con la società rossazzurra per problemi contrattuali. Domenica scorsa a Napoli il terzino ha, suo malgrado, accusato alcune sbavature che hanno dato il via libera alle reti avversarie. Tuttavia, il numero 33 non si demoralizza e, animato da vera fede che gli scaturisce dalla condivisione di un percorso religioso con Nicola Legrottaglie, guarda avanti con rinnovata fiducia.
“Non mi capitava da tempo di giocare tre partite consecutive -afferma soddisfatto Capuano- e sto man mano ritrovando la giusta condizione fisica che farà migliorare il mio rendimento in campo”.
– Che partita ti aspetti, domenica prossima, a Bergamo?
“Anche per le caratteristiche di Colantuono, mi aspetto una partita difficile, tosta: simile a quella di qualche settimana fa contro il Genoa a “Marassi”. Quello dell’Atalanta e’ un campo difficilissimo, anche per le condizioni climatiche. Dobbiamo prepararci bene sotto il profilo fisico, oltre che tattico. Se riusciremo ad interpretare bene il match, possiamo far bene. Dipenderà tutto dal nostro approccio alla gara che, spero, sia quello giusto”.
– Il Catania ha interrotto a Napoli la brillante serie positiva culminata con tre vittorie consecutive.
“Si, è vero, ma malgrado la battuta d’arresto al “San Paolo”, non deve venir meno l’entusiasmo all’interno del nostro gruppo. Dobbiamo avere fiducia, forza e consapevolezza nei nostri mezzi per affrontare alla pari un’Atalanta ringalluzzita dalla vittoria a Palermo”.
– Qual’e’ il tuo rapporto con i compagni, con Catania? Senti scetticismo nei tuoi confronti da parte di qualche tifoso?
“Avverto tanta fiducia da parte dei compagni e della società; faccio parte della”rosa” di una squadra molto forte e, dopo cinque stagioni in rossazzurro, ho scritto buona parte della storia recente del Catania. Il mio e’ un ruolo molto difficile: magari giochi bene per 85 minuti, poi ti scappa l’avversario diretto che segna e la valutazione sulla tua prestazione…precipita. Sono cose che nel calcio ci stanno”.
– Temi qualcuno in particolare dell’Atalanta?
“Ripeto che la cosa più importante sarà il nostro approccio alla gara; poi sarà il mister ad individuare il modulo migliore per fronteggiare la squadra bergamasca ed i suoi “singoli”.
– Cosa pensi della squadra “Primavera” rossazzurra che sta disputando un’ottimo torneo d’appartenenza?
“Sono tutti ragazzi bravi che, per migliorarsi, devono far tesoro dell’esperienza di noi veterani da cui imparare e prendere consigli. Grande merito va anche al loro allenatore (Giovanni Pulvirenti ndr) e credo che molti di loro avranno un grande futuro”.
– Ti senti pienamente realizzato sotto il profilo calcistico?
“Io credo che, anche se si raggiungono traguardi importanti, non debba mai mancare la voglia di migliorarsi. Fa parte della vita di tutti i giorni. È questo e’ lo spirito che anima anche me. Noi dobbiamo migliorare ancora a livello di squadra ed io personalmente a livello di condizione. Posso fare ancora meglio, senza dubbio. È quello che voglio”.
– Prediligi un modulo piuttosto che un altro?
“Con i due mediani in campo…posso spingere di più; invece, adottando il 4-3-3 rimango un po’ più bloccato in fase offensiva”.
– Ti sorprende la posizione in classifica del Catania?
“No. Sinceramente un’ulteriore crescita del nostro rendimento c’è l’aspettavo un po’ tutti. Come sapete, il gruppo-base e’ quello dell’anno scorso con i vari innesti di qualità. Tuttavia, per dare un giudizio completo sul Catania…aspettiamo la fine della stagione”.
– Infine: se dovessi enunciare alcuni valori prioritari da impartire ai giovani?
“L’insegnamento fuori dal campo ai più giovani e’ importante: bisogna curare l’atteggiamento durante gli allenamenti, dando l’esempio senza mollare mai; non reagire mai a qualcosa che non ti va giù, per esempio una sostituzione mal digerita”.