Il summit che ha sconvolto Catania |Le intercettazioni sugli appalti - Live Sicilia

Il summit che ha sconvolto Catania |Le intercettazioni sugli appalti

Appalti, un fiume di soldi, discariche, operazioni immobiliari. Un'anticipazione del mensile "S" disponibile in tutte le edicole e online (CLICCA QUI)

mafia e affari
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CATANIA – Ore e ore di registrazioni svelano gli affari dei boss, un’esclusiva del mensile S da oggi in tutte le edicole o acquistabile online. Il 15 aprile si svolge l’ultimo summit di quella che gli investigatori considerano “la nuova cupola di Cosa nostra”. Cinque giorni più tardi scatta l’operazione Kronos che decapita i vertici della famiglia catanese dei Santapaola-Ercolano, di quella calatina e del clan Nardo di Lentini grazie a un lavoro certosino di intercettazioni ambientali e telefoniche condotto dal Ros dei carabinieri. Dalle cimici piazzate dai militari è possibile ricostruire l’ultima riunione tenutasi a Francofonte nel casale dei fratelli Antonio e Paolo Galioto. Dalle intercettazioni captate dai Ros emerge uno spaccato degli affari che fanno gola ai boss. Nel corso del vertice sono numerosi i riferimenti ad “attività estorsive “da mettere in atto in relazione ad “opere pubbliche in corso di realizzazione”. Gli interessi nel mirino della cupola spaziano dalle discariche ai terreni passando per porti e porticcioli di mezza Sicilia.

IL TERRENO E LA DISCARICA

Nella cucina della masseria ci sono l’uomo d’onore paternese Franco Amantea, il capo del clan Nardo e fedelissimo dei Santapaola Pippo Floridia. Con loro i picciotti Antonino Galioto e Rosario Bontempo Scavo. Si attende l’arrivo del “vecchio”, cioè il boss calatino Salvatore Seminara. E’ stato lo zu Turiddu a convocare l’incontro finalizzato ad appianare i contrasti tra i gruppi. All’appello manca Francesco Santapaola, ritenuto il nuovo boss di Catania. La riunione sarebbe stata organizzata da Seminara per chiarire alcune questioni. Al vecchio boss non sarebbe piaciuta la presenza di uomini armati al seguito del nuovo capomafia catanese durante il vertice dello scorso febbraio. “Noialtri per incontrarci che abbiamo bisogno dell’esercito appresso?”, lamenta il “vecchio” durante il summit prima di tentare la strada della pacificazione ricordando come siano “tutti una cosa”, “tutti una famiglia”. In attesa che la riunione abbia inizio e che arrivi Seminara i presenti conversano di un affare che potrebbe fare intascare al clan 100.0000 euro. La conversazione verte su un terreno con tanto di “carte”. “Piglia quelle carte, gli spiego due cose che dobbiamo fare…”, esordisce Amantea. “Queste sono le particelle dei terreni”, dice il boss…

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