Un boss andava a incontrare altri capimafia nel suo orario di servizio all’Amat, l’azienda comunale del trasporto locale di Palermo, della quale è dipendente. E’ uno dei dettagli che emergono dalle tre operazioni antimafia eseguite la scorsa notte da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza con l’arresto in totale di 36 persone a Palermo. Il dipendente dell’Amat è Matteo Inzerillo (nella foto), nipote del boss Michelangelo La Barbera, e indicato come uomo d’onore della famiglia di Passo di Rigano, già coinvolto nell’indagine “Iron Tower”.
L’uomo, secondo gli inquirenti, era incaricato di mantenere i rapporti con altri esponenti del mandamento di appartenenza che incontrava anche durante l’orario di servizio e per di più utilizzando mezzi aziendali dell’Amat.
A seguito delle notizie di stampa sugli arresti di questa mattina, l’Amat ha sospeso dallo stipendio e dal servizio i due dipendenti che risultano tra i fermati: Andrea Luparello e Matteo Inzerillo”. Lo rende noto l’azienda. “L’Amat – si legge in una nota – annuncia inoltre che si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario”.