Il Tar sospende l'ordinanza| Di Marco: "Ricorso al Cga" - Live Sicilia

Il Tar sospende l’ordinanza| Di Marco: “Ricorso al Cga”

L'assessore Marco di Marco

Il tribunale amministrativo regionale dà il suo ok al ricorso presentato dai gestori dei pub. Torna la musica fino a notte fonda. L'assessore Di Marco avverte: "Ascolteremo le motivazioni del Tar, ma rimaniamo sulle nostre posizioni".

PALERMO – Il Comune si era aggiudicato la battaglia, ma i proprietari dei locali notturni hanno vinto la guerra. L’ordinanza sulla movida palermitana non esiste più. A porre la parola fine alla diatriba è stato il Tar, che ha accolto il ricorso dei gestori dei pub che a luglio si erano visti rinviare una decisione a settembre. Ad annunciare la notizia, attesa dalla maggior parte dei proprietari di locali notturni, è l’avvocato Giovanni Puntarello, difensore di dodici ricorrenti che negli ultimi mesi hanno lottato affinchè nei propri locali si potesse tornare a diffondere musica fino a notte tarda.

Una vittoria di Pirro si potrebbe pensare, visto che l’ordinanza istituita a partire dall’1 giugno avrebbe visto la sua fine il 30 settembre. “Non è proprio così – afferma Puntarello – poiché per i ricorrenti avere a disposizione ben 26 giorni per poter lavorare ai consueti ritmi di lavoro è essenziale, sopratutto in un periodo importante a livello economio come quello nel mese di settembre. Il Tar ha preso questa decisione rilevando il fatto che il sindaco può disporre un’ordinanza solo nei casi di estrema urgenza per la salute e l’incolumità dei cittadini e non, come nel nostro caso, per quanto riguarda la movida. Per quanto riguarda la vita notturna dei locali il Comune può solo stabilire un regolamento – continua -. Se l’assessore Di Marco vorrà ricorrere noi saremo pronti a rispondere”.

Si torna dunque al passato. Musica alta, anche in filodiffusione, fino a notte tarda e sopratutto la possibilità per gli esercenti di vendere bevande nei bicchieri di vetro. Una sconfitta invece per l’amministrazione Orlando, che aveva imposto dei rigidi paletti sull’intrattenimento notturno. Dal canto suo, l’amministrazione difende strenuamente sia il provvedimento, vedi i numerosi sequestri e i controlli effettuati negli ultimi mesi, sia il suo principale fautore, l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco.

“Verificheremo i motivi che hanno portato il Tribunale ammistrativo a prendere una scelta di questo tipo – dice Di Marco – e in ogni caso faremo ricorso al Cga per proseguire sulla nostra idea di movida. I controlli che sono stati fatti in questo periodo estivo, e continuano ad essere fatti, hanno evidenziato che il problema relativo alla vita notturna esiste. Il nostro intervento, che ha limitato la musica entro la mezzanotte durante la settimana e fino all’una nel weekend, si è mosso nel solco del buonsenso con l’obiettivo – prosegue Di Marco – di mediare fra gli esercenti e i residenti nelle zone interessate”.

Sul dialogo intercorso fra l’amministrazione e i gestori dei pub Di Marco descrive un quadro ben preciso: “Eravamo disposti in un primo momento a raggiungere un accordo con gli esercenti anche se quest’ultimi hanno interrotto il dialogo impugnando l’atto iniziale, nonostante questo il dialogo con Confcommercio è continuo. La mia speranza è che i gestori dei pub possano far concidere le loro richieste con quelle dei residenti tralasciando un interesse meramente economico. Faccio l’esempio di Londra, città in cui sono stato recentemente e dove il clima dava la possibilità di poter godere dei locali anche all’aperto, dove la musica veniva riprodotta solo all’interno del locale e non all’esterno nel rispetto della quiete cittadina. Anche Palermo – conclude l’assessore – dovrebbe seguire tale esempio considerando i cittadini che vivono civilmente nelle zone interessate”.

“Il fatto che il Tar abbia sospeso con effetto immediato l’ordinanza è per noi motivo di soddisfazione – dice Marcello Robotti, vicepresidente di Vivo Civile – perché sono state riconosciute le nostre ragioni, ma siamo assolutamente scontenti che si sia dovuto ricorrere al giudice per far capire all’amministrazione Orlando che non è di certo il muro contro muro lo strumento per arrivare alle regolamentazioni. Ci auguriamo che in seguito a questa vicenda l’amministrazione capisca che la soluzione migliore è quella di dialogare con le parti senza muri inutili”.


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