Il tentativo di proteggere la moglie: l'ultimo gesto di Franco

L’ultimo gesto di Franco: ha fatto da scudo alla moglie

Strappato alla sua amata. Provando a restarle accanto sino alla fine
LA TRAGEDIA DI MILITELLO
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MILITELLO IN VAL DI CATANIA (CATANIA) – E’ stato il suo ultimo gesto. Il più grande. Un atto d’amore onnicomprensivo nei confronti della moglie: protetta dalle sue braccia, le ha evitato probabilmente conseguenze ben peggiori da quella caduta dal cielo – violenta e inimmaginabile – del macchinario sparacoriandoli.
Franco Carrera, detto da chiunque lo conoscesse, era una persona solare: sembra una frase intrisa della solita insopportabile retorica. Eppure, era davvero così.
“Una persona estremamente gentile e ben voluta da tutti. La comunità ha perso una bella persona: è quello che ho detto alla moglie che sono andato a trovare in ospedale a Caltagirone”, ha raccontato non senza emozione il primo cittadino Giovanni Burtone.
Il giorno dei funerali (ancora da stabilire) verrà proclamato il lutto cittadino. Intanto, la salma è stata restituita ai familiari.

Il matrimonio con la sua inseparabile Venera era stato celebrato poco meno di due anni fa.
Tutto che scorre liscio fino a ieri pomeriggio. Non c’è nulla che possa far presagire al peggio: e persino nella tragedia, il sessantacinquenne Franco Carrera ha lasciato il suo segno da altruista qual è sempre stato. Il conforto fisico e di protezione alla moglie sino all’ultimo alito di respiro, in quella piazza gremita di tanta gente, è testimonianza preziosa. Una luce in quella che oggi appare come la notte più buia.
All’indomani della tragedia nel punto esatto dove il macchinario schizzato in aria ha centrato lo sfortunato Franco, c’era deposto un mazzo di fiori.
A terra, fino a ieri sera, si scorgevano tante macchie di sangue. La comunità di Militello è scossa ed ha promesso a se stessa di non dimenticare non solo il suo concittadino ma anche il dolore che si è trovato addosso in queste ore.

Una festa patronale, giustamente, sospesa. Cancellata.
In quello che non è il tempo delle strumentalizzazioni e delle polemiche gratuite: ma che serve ad accertare cos’è accaduto e perchè è successo.
La Procura di Caltagirone, come già ampiamente riportato, ha aperto un’inchiesta. In questi due giorni sono stati raccolti elementi, ascoltato testimoni, convocato i responsabili dell’organizzazione. Quel cannone era stato caricato con troppo gas? Era stato fissato in modo flebile?
Non occorre sostituirsi agli investigatori: sono solo ipotesi al vaglio degli inquirenti. 

Accertare la verità, certo. Anche se nulla rischia di essere così ferocemente vero e autentico come il dolore provato dai familiari di Franco Carrera. Un uomo buono.


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