Pippo Baudo, aperto il testamento: a chi va il suo patrimonio

Pippo Baudo, aperto il testamento: alla segretaria quasi la stessa eredità dei figli

Il patrimonio del conduttore è stimato in 10 milioni di euro

Trentasei anni di presenza costante, lontana dai riflettori ma sempre al fianco del presentatore. Dina Minna, la collaboratrice che per decenni è stata l’ombra discreta di Pippo Baudo, non era soltanto la sua assistente: nel tempo era diventata parte della famiglia.

“Ho perso un padre”, aveva dichiarato lei all’indomani della scomparsa del conduttore siciliano, svelando un legame che andava ben oltre il rapporto professionale. Ed è proprio a lei che il presentatore ha riservato una frazione della sua eredità, quasi identica a quella dei due figli, Tiziana e Alessandro.

Pippo Baudo, l’apertura del testamento

Come riporta “Il Messaggero”, nella mattinata di martedì 9 settembre, a Bracciano, nello studio del notaio Renato Carraffa, è stato reso noto il contenuto delle ultime volontà del re della televisione italiana. Poco prima delle 11, i figli di Pippo Baudo si sono presentati insieme a Dina Minna e ai due legali di fiducia del conduttore sepolto nella tomba di famiglia a Militello in Val di Catania.

La lettura è durata circa due ore, al termine delle quali i presenti si sono concessi un caffè nello stesso quartiere prima di rientrare a Roma. La presenza dei legali, entrambi coinvolti nella procedura, lascia ipotizzare che anche a loro sia stata riservata una parte, seppur marginale, del patrimonio.

Il patrimonio del conduttore siciliano

Stando a quanto scrive il quotidiano romano, la fortuna accumulata da Pippo Baudo, morto lo scorso 16 agosto al Campus Biomedico della Capitale, si aggirerebbe attorno ai 10 milioni di euro. Una cifra calcolata considerando i compensi per i tredici Festival di Sanremo da lui condotti — circa 800 mila euro per ciascuna edizione — oltre ai ricavi da contratti televisivi, diritti d’immagine e attività pubblicitarie.

Il patrimonio immobiliare comprende diversi terreni e abitazioni: un lotto a Fiano Romano, dieci appezzamenti a Noto, sei a Siracusa e cinque immobili a Roma, tra il quartiere Prati e il centro storico, per un valore complessivo stimato in circa 5 milioni di euro. A Mascalucia e a Catania, inoltre, il conduttore risultava socio in due società edili.

Pippo Baudo, chi c’era alla lettura del testamento

Il testamento, rimasto riservato fino a martedì 9 settembre, non contempla soltanto Tiziana, nata dal matrimonio con Angela Lippi, e Alessandro, riconosciuto ufficialmente nel 2000 quando aveva già 30 anni, frutto della relazione con Mirella Adinolfi.

A ricevere un trattamento quasi equivalente è anche Dina Minna, 54 anni, la donna che per quasi quattro decenni è stata al suo fianco in ogni fase della carriera. Non era solo una collaboratrice: il presentatore l’aveva definita il suo “angelo custode”. Dina lo ha accompagnato anche nell’ultimo viaggio, da Roma fino a Militello, in Sicilia, dove Baudo aveva scelto di essere sepolto.

Già durante la camera ardente era apparsa evidente la sua posizione familiare: accanto a Tiziana, accoglieva chi arrivava per rendere omaggio al conduttore.

Dina Minna curava ogni aspetto della vita quotidiana e professionale di Pippo Baudo: gestiva l’agenda, filtrava le chiamate, lo supportava nelle attività lavorative e, negli ultimi anni, lo assisteva anche nella somministrazione delle terapie farmacologiche di cui aveva bisogno.

È rimasta al suo fianco fino all’ultimo istante, vegliandolo durante il ricovero e occupandosi personalmente delle delicate incombenze successive alla sua scomparsa: dall’allestimento della camera ardente a Roma fino all’organizzazione dei funerali a Militello in Val di Catania.

L’ipotesi di donazioni benefiche

La presenza dei due avvocati di Baudo alla lettura del testamento lascia supporre che anche loro abbiano ricevuto un lascito. Non si esclude, tuttavia, che l’ex conduttore, ricordato da chi lo conosceva come un uomo generoso, abbia destinato parte dei suoi beni a iniziative solidali.

Grande assente alla riunione di Bracciano è stato invece l’avvocato Giorgio Assumma, amico di lunga data del presentatore. Fu proprio lui a dare ai media la conferma della morte di Pippo Baudo, svelando pochi giorni dopo anche le cause del decesso.


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