PALERMO – Una chiesa strapiena ha salutato per l’ultima volta il giovane motociclista che ha perso la vita a Monte Pellegrino. I parenti, gli amici, i compagni di scuola e i commercianti della zona di via Ammiraglio Rizzo, dove Giulio Franco lavorava, hanno riempito la chiesa di Don Orione per l’addio al ragazzo, rimasto ucciso nello schianto avvenuto tra i tornanti di via Pietro Bonanno.
I negozianti hanno abbassato la saracinesca, in lacrime si sono stretti al dolore della famiglia colpita dalla tragedia: per Giulio quella notte non c’è stato nulla da fare, mentre è ancora ricoverato il coetaneo che si trovava a bordo della stessa moto. C.S, 19 anni, ha riportato gravi ferite e si trova in prognosi riservata al Trauma Center di Villa Sofia.
“Non abbiamo più lacrime – dice Sofia, una compagna di scuola -. Per noi del Regina Margherita, Giulio era un punto di riferimento, un ragazzo pieno di risorse e con la testa sulle spalle. La nostra scuola è sconvolta”. In chiesa, ancora sotto choc per quanto accaduto, anche i professori del ragazzo, che faceva parte dell’associazione Rete degli Studenti Medi.
“Aveva diciotto anni – dicono – ma conosceva bene lo spirito di sacrificio. Un ragazzo responsabile, che non si tirava mai indietro di fronte alle prove della vita”. Una indole che lo aveva portato a realizzare con le proprie forze il suo sogno, quello di comprare una moto. Giulio aveva raccontato su Instagram il desiderio avverato. Da pochi mesi, infatti, aveva acquistato la Suzuki.
“Finalmente, dopo un tempo quasi infinito per me, sono arrivati i miei tanto attesi 18 anni. Feci quattro conti nelle mie tasche e cominciai a muovermi, dieci giorni dopo la moto era a casa, dopo due mesi ero in sella al mio sogno, con le mie forze, con il mio impegno, costato davvero infiniti sacrifici. Almeno posso dire che quando si lavora per realizzare un sogno, i risultati prima o poi arrivano, e sfido chiunque a provare la felicità che può darti questo pezzo di ferro”, aveva scritto descrivendo la sua gioia. Dopo la celebrazione del funerale, ad attendere il feretro fuori dalla chiesa, gli amici motociclisti. Il corteo delle dueruote ha così accompagnato Giulio nel suo ultimo viaggio.