Il Turismo 2.0, Gigliuto:| "Investire sui social network" - Live Sicilia

Il Turismo 2.0, Gigliuto:| “Investire sui social network”

AOL Travel ha inserito la Sicilia nella “Top Ten destinations” da visitare nel 2014. Inoltre, il travel blogger Anthony Bourdain ha dedicato all'isola, Catania in particolare, una trasmissione nella CNN.  La terra etnea attrae sempre più interesse, ma il Comune come si sta organizzando per rilanciare la città dal punto di vista turistico?

il consulente del comune
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CATANIA – Brasile, Indonesia, Sud Africa stanno iniziando a temere la concorrenza della Sicilia. Migliaia di turisti prevalentemente anglofoni pare che stiano programmando le loro prossime vacanze in Sicilia. Il sito britannico AOL Travel, considerato a livello mondiale uno dei più importanti “Travel Influencers” ha inserito l’isola nella “Top Ten destinations” da visitare nel 2014. Per l’esattezza la Sicilia è entrata in classifica mondiale al sesto posto superando le consuete mete turistiche nazionali quali Venezia, Roma e la Toscana, contendendosi i primi posti con altre destinazioni molto economiche e pertanto avvantaggiate turisticamente quali Grecia e Portogallo. Questa ascesa al successo, come si legge nel sito di viaggi, si deve anche grazie a Ryanair che ha lanciato i voli per Comiso, operazione che porterà una valorizzazione nel sud est dell’isola.

Anche la CNN, la nota emittente televisiva statunitense si è accorta di questo trend e ha contribuito non poco a diffondere l’idea di una vacanza nell’isola. Anthony Bourdain cuoco – scrittore, tra i più noti travel blogger americani ha recentemente dedicato una puntata televisiva del suo programma “Zone Sconosciute” (Parts Unknown) alla Sicilia. Il risultato di questa puntata è stato far balzare le ricerche online degli americani per una vacanza in Sicilia agli onori della cronaca. (Guarda la puntata)

Secondo i dati forniti da Priceline.com, infatti, nelle 48 ore dopo l’episodio sulla Sicilia di “Zone sconosciute”, l’attività di ricerca degli Stati Uniti per destinazioni verso i tre aeroporti siciliani (Catania, Palermo e Trapani) è salito dell’ 88,8 per cento rispetto alla quota ordinaria del 5,1 occupata complessivamente dall’Italia. Nel sito www.skift.com, Sandy Zwei il produttore esecutivo del programma televisivo, dopo aver visto il picco di ricerche su internet per la Sicilia ha dichiarato: “E’ bello pensare che le persone che guardano “Zone Sconosciute” potrebbero essere ispirate a esplorare luoghi al di fuori della loro vita quotidiana. Se il pubblico è diventato abbastanza curioso sulla Sicilia – o del Myanmar, del Congo o di Tokyo, tanto da prendere in considerazione un viaggio in queste zone allora significa che abbiamo fatto bene il nostro lavoro”.

Anthony Bourdain ha esplorato la Sicilia scegliendo come posizione privilegiata di partenza proprio la provincia di Catania, alloggiando in un boutique house, ovvero la Villa dei Monaci delle Terre Nere a Zafferana Etnea. Ma il famoso travel blogger non si è risparmiato di fare ironia sulla Sicilia scadendo, in maniera più o meno esplicita negli odiosi riferimenti della terra della mafia e di don Corleone. Etichette che come è noto accendono molte curiosità morbose, soprattuto all’estero. In fin dei conti, però, Bourdain rende merito alle bellezze di Acitrezza e Taormina, nonché allo stile di vita rilassato, l’importanza degli affetti familiari, la bella vita e il cibo, tanto cibo.

Tanto che Bourdain si spinge ad esaltare la cucina siciliana definendola “epicamente foodporn”, un appellativo molto in voga nel linguaggio degli internauti e in particolare degli instagrammer che esalta la propensione all’eccellenza enogastronimica delle nostre tavole.

“Ci sono stereotipi che fanno bene e altri che fanno male. Il food, le nonne che cucinano, sono cose buone, da valorizzare e incentivare. La terra della mafia, invece, è un vero stigma, che condanna i catanesi e i siciliani, in genere, che per fortuna sono diversi, generosi, vulcanici” – commenta così Livio Gigliuto, referente marketing per il comune di Catania, esperto al quale abbiamo voluto mostrare il video online sul sito della CNN e conoscere le sue impressioni sul tema.

State pensando a delle strategie di social media marketing per la promozione di Catania nel mondo, considerato sopratutto che la Sicilia è stata inserita tra le prime 10 top destination mondiali per il 2014?

“Qualche settimana fa Tripadvisor, il più importante portale web sui viaggi, ha inserito la Villa Bellini tra i 10 più bei parchi d’Italia, e qualche giorno dopo Catania è stata citata tra le mete più convenienti del Paese. Un numero sempre maggiore di turisti decide dove andare consultando il web. Il Comune di Catania ha iniziato ad affacciarsi al mondo dei social network da poco. Li ha usati spesso come un canale in più per fornire informazioni istituzionali, ma i social network hanno grosse potenzialità potenzialità, hanno bisogno di un altro linguaggio, più smart, con un maggior uso di contenuti multimediali. Serve programmare una strategia che identifichi i concetti da associare alla Città, ad esempio la vivacità della sua vita notturna, l’arte nelle strade del centro storico chiuse al traffico, l’Etna, le spiagge di sabbia e di lava, il barocco e il liberty, il Castello Ursino, Vincenzo Bellini, il food e in particolare lo streetfood, nel quale siamo potenzialmente leader nel mondo. Una volta identificati dobbiamo promuoverli, anche nei social network. Tra le prime cose che abbiamo fatto, ad esempio, c’è la creazione di un account su Instagram, il social network fotografico, del Comune di Catania. Lo aggiorniamo di continuo, ci colleghiamo ai principali hashtag a tema turistico e proponiamo le nostre unicità, che così vengono viste da utenti di tutto il mondo. Useremo la stessa strategia anche sugli altri social networks”.

State pensando a un key message, magari per agganciare o sostenere l’ondata di ricerche online della Sicilia?

“Stiamo realizzando un piano marketing per tracciare la strada, rilevare la proposta unica di valore di Catania. Da lì verrà fuori il messaggio chiave da veicolare all’esterno. Abbiamo un grande punto a nostro favore: il target è ampio. Catania è vulcanica, può attrarre categorie eterogenee di turisti, attratti dall’architettura e l’archeologia, dal turismo paesaggistico, quello legato alla movida, quello artistico, quello balneare e quello legato alla montagna. Dobbiamo ragionare come nella gestione di un grande brand. Partendo dai suoi tratti distintivi, in primis il logo, che è un elemento indispensabile nella promozione di un territorio. Pochi tratti possono rappresentare tutti i valori, le bellezze, l’anima di una città. Inoltre il logo svolge una preziosa funzione commerciale. Vogliamo approfittare di questa occasione per far parlare di Catania. Quello di Catania, potenzialmente, è un lovemark”.

Avete pensato a stringere delle sinergie di collaborazione con Ryan Air che ha contribuito alla scalata della classifica mondiale?

“In questi mesi il Sindaco Bianco ha posto tra le sue priorità il tema dei collegamenti nazionali e internazionali, potenziando i collegamenti tra l’aeroporto, le città italiane e alcuni tra i centri più importanti d’Europa e del Mediterraneo, sia per via aerea che attraverso le reti ferroviarie. Per questo ha già svolto incontri con compagnie aeree mirati all’incremento del flusso su Catania, che può generare di conseguenza anche una riduzione dei costi dei voli”.

Catania pare si confermi primo aeroporto siciliano ma ancora oggi i collegamenti con il centro cittadino sono carenti e i costi del taxi sono maggiorati nella tratta aeroporto catania centro. è una scelta strategica o si può intervenire? Come?

“Bisogna intervenire anche su questo. Qualche anno fa, a Catania, c’era un bus che portava direttamente dall’aeroporto al centro e alle zone con maggiore densità di strutture ricettive, con percorsi dedicati. Dobbiamo tornare a quel modello, e immaginare una tariffa fissa dei taxi per la tratta che porta dall’aeroporto al centro storico. In ogni caso, sarà la metropolitana la soluzione definitiva al problema. Oltre ai collegamenti, bisogna incrementare i servizi al turista. Stiamo lavorando al potenziamento degli info point, intervenendo sugli orari di apertura e incrementandone il numero, soprattutto nei luoghi di approdo. E poi fornendo ai turisti l’indispensabile materiale cartaceo e immaginando strumenti innovativi di informazione, anche attraverso gli smartphone e le nuove tecnologie”.

 

 

 


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