La sua ultima conferenza stampa – al Barbera – da allenatore del Palermo. Bortolo Mutti lascia i rosanero, saluta la stampa, e come è successo qualche giorno fa, non risparmia critiche e bacchettate a chi lo ha deluso. Mutti inizia con un bilancio: “Sono soddisfatto, non vendo mai fumo e non mi pubblicizzo. Ho preso una squadra con una situazione complicata, con grandi limiti di personalità in trasferta e con giocatori che volevano andarsene. Forse mi mancano quei 4-5 punti che avrebbero fatto maturare altre idee alla gente su di me. Ma non credo che i risultati che non sono arrivati siano una mia diretta responsabilità”.
Poi Mutti su Silvestre: “E’ stata inopportuna quella sua esternazione e ne ho anche parlato con lui. Lui cerca una situazione migliorativa per la sua carriera ma per me il Palermo rappresenta già una grande società. Posso dire che forse si è pure pentito, mi ha detto che tiene molto alla sua carriera. Sia per me che per i tifosi e la società non è stato bello ascoltare le sue parole”. Ma si vede che Muttiè deluso, amareggiato, forse anche arrabbiato per come è andata la stagione e per quello che invece poteva essere.
Il tecnico rosanero si aspettava qualcosa in più da alcuni giocatori: “Ringrazio il gruppo che ho gestito in questi mesi, ci sono i presupposti per far meglio. Palermo non è una realtà semplice da gestire, non si può improvvisare, l’ho anche detto al Presidente. Labrin, Milanovic bisogna coltivarli. Munoz ha fatto benissimo, Vazquez potrà essere importante e utile in futuro. Mi aspettavo di più da Ilicic e Hernandez, dovevano farci fare il salto di qualità ma forse non hanno i requisiti a livello caratteriale, mi aspettavo molto di più da loro”.
Mutti conferma che con Zamparini ha avuto qualche contrasto, poi però dice qualcosa d’importante: “Lo incontrerò domani, io gli ho espresso già il mio parere. Il Presidente è unico, bisogna tenerselo stretto, si può lavorare con lui, ci siamo anche scontrati ma con lui si può lavorare”. Domani, a Marassi contro il Genoa, andrà in campo il solito Palermo ricco di assenze. Fuori oltre a Miccoli e Silvestre, anche Donati e Balzaretti: “Il fattore influenzale è incredibile e paradossale che avvenga a maggio. Ci porta via due gocatori importanti come Balzaretti e Donati. Diciamo che questa, da Siena in poi, è stata una costante. Anche domani ci adegueremo e chi giocherà farà il suo dovere. Andremo a Genova per fare la nostra partita perché comunque ci sono calciatori che vogliono dimostrare quanto valgono”.
