Immigrazione, nuovi arrivi a Mineo| Sos da un barcone, iniziate le ricerche - Live Sicilia

Immigrazione, nuovi arrivi a Mineo| Sos da un barcone, iniziate le ricerche

Arrestati presunti scafisti
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Non sembra destinata a rientrare l’emergenza immigrazione in Sicilia. In queste ore è allarme per un barcone con circa 330 eritrei, tra cui donne e bambini, che sarebbe partito due giorni fa dal porto di Tripoli diretto verso Lampedusa e di cui non si hanno più notizie da ieri. Si tratterebbe della prima imbarcazione di profughi proveniente dalla Libia, dopo la scoppio della guerra civile. A lanciare l’sos è stata un’immigrata che si trova a bordo della ”carretta”, che ha telefonato con un satellitare alla sorella residente ad Agrigento. La donna ha avvisato l’Alto commissariato Onu per i rifugiati che ha girato la segnalazione alla centrale operativa della Guardia Costiera che non è però riuscita a contattare fino ad ora il numero di telefono fornito dalla donna. Le ricerche del barcone sono in corso; la segnalazione è stata estesa a tutte le navi che incrociano nel Canale di Sicilia. Questa mattina la nave militare San Marco con 550 migranti a bordo provenienti da Lampedusa, è invece entrata nel porto di Augusta. I profughi sono stati trasferiti in pullman nel “Villaggio della solidarietà” a Mineo.

“Il patto per la sicurezza a questo punto è carta straccia. Ci sentiamo ingannati e non abbiamo nessuna intenzione di firmare alcun protocollo se prima oggi il prefetto Caruso (commissario per l’emergenza immigrazione ndr) non viene qui ad informare i sindaci su quello che vuole fare a proposito di questo ‘non progetto'”. Lo ha affermato il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, parlando con i giornalisti al “villaggio della solidarietà”.

Secondo Castania gli immigrati sbarcati oggi dalla San Marco “sono clandestini”. “Dalle informazioni che abbiamo – dice – sappiamo che ci sono pochissime donne, pochissimi bambini e poi ci sono circa 600 clandestini, perché in questo momento a Lampedusa non c’é né il tempo, né la serenità, né il modo per avviare le procedure per la richiesta d’asilo. E a meno che non l’abbiano fatto stanotte durante la traversata, questi sono tutti clandestini”. “Questa è la dimostrazione – ha proseguito il sindaco di Mineo – di come questo progetto sia iniziato male e stia procedendo peggio. Questo è un non progetto; era follia mettere 2.000 persone tutti insieme qua ma la doppia follia è quella di pensare ora di mettere insieme migliaia di richiedenti asilo e migliaia di clandestini”. “Questa è la dimostrazione – ha aggiunto – di come si voglia entrare l’asino per la coda, è la dimostrazione della presa in giro e dell’inganno da parte di chi sta decidendo sulla nostra testa. Fino ad oggi i sindaci hanno tutti avuto un atteggiamento di responsabilità, civiltà e democrazia, ora basta. Oggi siamo qui a protestare ma nei prossimi giorni verremo con le nostre popolazioni perché non possiamo assolutamente condividere questa doppia follia che si sta consumando ai danni del nostro territorio”.

L’allerta di Berlusconi
“Dobbiamo ricorrere a qualsiasi mezzo per tentare di fermare le partenze degli immigrati: compriamo tutte le barche, togliamogli gli strumenti che loro usano oppure inviamo forze non militari. Durante la cena con i responsabili il premier Silvio Berlusconi si spinge fino al paradosso per dire che bisogna evitare in tutti i modi le partenze degli immigrati dal Maghreb ‘cercando di stringere accordi con la Tunisia’. Tra i temi toccati anche la riapertura dell’aeroporto di Birgi”.

Arrestati presunti scafisti
Diciannove extracomunitari, ritenuti gli scafisti del peschereccio dello sbarco di migranti di tre giorni fa a Catania, sono stati arrestati da polizia, carabinieri e guardia di finanza. Sono 17 uomini e due ragazzi minorenni che hanno affermato di essere egiziani. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura distrettuale e da quella per i minorenni di Catania. I migranti finora rintracciati dopo quello sbarco sono 136. La maggior parte è stata trasferita in centri di accoglienza. Nell’ambito della stessa inchiesta la Dda della Procura di Catania ha indagato, in stato di libertà, quattro presunti appartenenti a un clan mafioso della zona di Riposto e Mascali, la cosca Brunetta, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di clandestini. Sarebbero stati loro a fornire una barca di pescatori, la ‘Felice’, che avrebbe dovuto portare a terra i migranti che erano sul peschereccio egiziano. Durante uno dei ‘viaggi’ con la ‘nave madre’, la barca si è arenata vicino Riposto. La nave madre è stata successivamente bloccata al largo di Catania e fatta entrare nel porto etneo. Le indagini sullo sbarco e sugli interessi di gruppi criminali locale nella loro gestione continuano, e sono complesse e articolate. Le coordinano il procuratore capo Michelangelo Patané e il sostituto Enzo Serpotta.

In quattrocento a Lampedusa
Sono circa 400, tra cui 13 minori, gli immigrati sbarcati nel corso della notte a Lampedusa, arrivati con sette imbarcazioni, due delle quali con non più di dieci persone a bordo. Con gli ultimi sbarchi il totale dei migranti arrivati a Lampedusa nelle ultime ventiquattro ore è di 869. Ieri, sull’isola, è stato anche arrestato uno scafista, individuato nel corso di indagini condotte dalla polizia e dalla guardia costiera.

Manca l’approvvigionamento idrico sufficiente a Lampedusa. La richiesta di fornitura straordinaria di 20 mila metri cubi d’acqua, avanzata già da un mese, non ha avuto ad oggi alcuna copertura economica da parte del ministero della Difesa”. E’ quanto si legge in una nota diffusa oggi dal Comune di Lampedusa. “La popolazione di Lampedusa, oggi composta di 5.500 isolani, più 5 mila profughi e 400 esponenti delle forze dell’ordine – conclude la nota – ha anche il problema dell’approvvigionamento idrico. Questa carenza complica ulteriormente la situazione sull’isola. Non c’é l’autonomia sufficiente per assicurare la fornitura agli oltre 11 mila presenti”.


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