Imparare a guidare bene | Tutti i progetti in campo - Live Sicilia

Imparare a guidare bene | Tutti i progetti in campo

L'incontro a Villa Niscemi.

PALERMO – L’udienza della Sala degli Specchi di Villa Niscemi ha accolto con favore i nuovi corsi di educazione stradale per l’anno scolastico 2018/19, organizzati dall’Ufficio educazione stradale della polizia municipale di Palermo. Presenti le autorità civili e militari, i dirigenti scolastici, gli insegnanti referenti e la madre di Cesare Sassi, presidente dell’omonima fondazione intitolata al figlio scomparso in un incidente nel 2003. A seguire, è stato istituito un tavolo tecnico con le scuole per mettere a punto i dettagli.

Tre progetti nella direzione del rinnovamento auspicato dal comandante Gabriele Marchese per il corpo dei vigili urbani: il primo è l’istituzione di un iter per cittadini messi alla prova in seguito a condanne per guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti; coinvolgerà psicologi, medici e agenti, e si concluderà con un seminario di due giornate. “È il primo percorso del genere in Italia, e a breve verrà stilato un protocollo col Ministero della Giustizia per adottarlo in tutte le città”, sottolinea l’ispettrice Rosy Mazzamuto.

La seconda novità è il progetto “Europe for citizens”, nella scuola pilota Rosolino Pilo, “per far capire agli alunni cosa significa essere cittadini di un’Europa unita, quali sono gli organi e gli incarichi politici in Europa, fargli capire l’importanza di poterla girare per lavorarci e studiarci”, spiega Mazzamuto.

Il terzo progetto è il risultato di una sinergia con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che approda all’istituto superiore Einaudi-Pareto con medici che sottoporranno i ragazzi a esami volti a rilevare quanto i gas di scarico incidano sulla loro salute.

“L’attività degli anni passati si allarga grazie a una totale sinergia tra istituzioni”, commenta il comandante Marchese, che apre da subito a ulteriori novità: “Da quando sono comandante sento parlare spesso di mobilità sostenibile e attività in grado di rendere più intelligente la circolazione stradale: per questi progetti c’è la disponibilità dell’intero corpo della polizia municipale. Abbiamo tutti il dovere di interrogarci su dove non abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare, e gli sforzi dell’Ufficio educazione stradale, non la repressione, diventeranno la struttura centrale del corpo”.


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