PALERMO – Il fatto non costituisce reato. E il Tribunale manda assolto l’imprenditore in crisi che non ha pagato il leasing della Porsche. Una decisione che potrebbe fare giurisprudenza nei tanti processi ancora in corso.
Protagonista, il titolare di uno dei più noti bar di Palermo. Alcuni anni fa, quando gli affari andavano a gonfie vele, si era consentito il lusso di mettersi al volante di una macchina prestigiosa. Dopo avere già sborsato rate per circa 50 mila euro è arrivato il vento della crisi. E così non è riuscito più a pagare i circa quindici mila euro che restavano per riscattare l’automobile. Ha cercato di mettere a posto le cose chiedendo un prolungamento del leasing.
Niente da fare. Il noto imprenditore, però, non ha voluto cedere alla richiesta di restituzione della macchina. La riteneva un’ingiustizia visto che aveva quasi saldato il suo debito. Ed invece si è ritrovato sotto processo per appropriazione indebita. Ora la quinta sezione penale del Tribunale, presieduta da Vincenza Gagliardotto, ha dichiarato che il fatto non costituisce reato.
“La non configurabilità del reato è un passaggio importante – spiega il legale della difesa, l’avvocato Mario Bellavista -. Sempre più spesso si fa la leva sulle questioni penali per accelerare gli esiti del procedimento civile. Perché la questione, a nostro avviso, resta materia di contenzioso civilistico. Di fatto l’imprenditore in difficoltà viene tenuto sotto scacco. È difficile, infatti, convivere con la paura di una condanna penale”.