In tremila ai test d'ingresso | per Medicina e Odontoiatria - Live Sicilia

In tremila ai test d’ingresso | per Medicina e Odontoiatria

Tantissimi gli aspiranti camici bianchi che hanno riempito le strade della cittadella universitaria. Solo in 340 potranno entrare a far parte del corso di laurea in Medicina e appena 25 in quello di Odontoiatria.

Università di Palermo
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PALERMO – Al via oggi i test d’accesso per la laurea magistrale in Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria. Tremila studenti, come era già successo anche per i test in Professioni sanitarie, hanno riempito le strade della cittadella universitaria e delle altre sedi in cui si sono svolti i test. Soltanto in 340 potranno entrare a far parte del programma di Medicina e 25 del programma di Odontoiatria. I test sono iniziati intorno alle undici, come accaduto in contemporanea in tutta Italia, e gli studenti hanno avuto 100 minuti a disposizione per rispondere a domande di logica, chimica, biologia, cultura generale, matematica e fisica. Siamo andati fra i candidati a sondare l’umore degli aspiranti medici che oggi hanno affollato la cittadella univeritaria con il cuore colmo di speranze.

“Ho deciso di provare i test in medicina perché i miei genitori, essendo entrambi medici, mi hanno trasmesso questa passione – ha affermato uno studente che preferisce non rivelare il proprio nome – mi sono diplomato al liceo scientifico quest’anno con il massimo dei voti. Medicina è una delle poche facoltà con sbocchi occupazionali eccellenti”.

Ma per molti dei candidati questa non era la prima volta e nemmeno l’unica. Tra di loro ci sono ragazzi che hanno provato più di un test d’accesso per paura di non riuscire ad accedere in alcun corso di laurea. La media infatti è di otto candidati per ciascun posto messo a concorso. Mentre gli studenti stavano svolgendo il test, il governo ha annullato con un decreto legge il bonus maturità. Quindi nei test d’ingresso che si stanno svolgendo in questi giorni non si terrà conto del voto conseguito all’esame di stato. E sui social network iniziano a formarsi i primi gruppi di protesta contro la decisione presa dall’attuale governo.


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