Inchiesta Sis, revocati domiciliari a D'Asero e Sangiorgi - Live Sicilia

Inchiesta Sis, revocati i domiciliari per D’Asero e Sangiorgi

Il Riesame non ha, invece, accolto la richiesta per l’imprenditore Salvatore Luigi Cozza.

CATANIA. Arresti domiciliari revocati dal Riesame per l’ex deputato Antonino D’Asero e per la sua compagna, la dipendente della Sis Cristina Sangiorgi, entrambi finiti al centro dell’inchiesta sulla Società degli interporti siciliani, per cui i carabinieri hanno posto agli arresti domiciliari quattro persone, tra cui l’ex amministratore, con accuse a vario titolo di corruzione, peculato e induzione indebita a dare o promettere utilità. Il Tribunale di Libertà ha revocato la custodia cautelare, disponendo comunque l’obbligo di firma per D’Asero, mentre per la Sangiorgi è stata disposta una sospensione dalla professione per 6 mesi.

Poche ore fa i giudici di Catania si sono pronunciati, dunque, sui ricorsi degli avvocati Tommaso Tamburino e Isabella Giuffrida, per D’Asero, e Francesco Giammona, per la Sangiorgi. I legali avevano presentato ricorso anche alla luce delle dichiarazioni dei loro clienti dinanzi al Gip, dove avevano sostanzialmente respinto l’accusa di induzione indebita, che è l’unica contestata loro: D’Asero è indagato per l’ipotesi che abbia fatto pressioni sull’ex amministratore della Sis allo scopo di ottenere la revoca del licenziamento della Sangiorgi e per favorirla, dopo il reintegro, all’interno della società stessa. Accuse respinte: D’Asero non ha negato di aver fatto pressioni a esponenti del vecchio governo regionale, ma specificando di aver solo provato a riparare, in maniera lecita, a presunte ingiustizie subite dalla Sangiorgi; quest’ultima dal canto suo ha ammesso solo di aver lottato legalmente per difendere i propri diritti, ma negando di esser stata favorita in qualche modo.

Il Riesame ha invece disposto la permanenza ai domiciliari per l’imprenditore Salvatore Luigi Cozza, indagato per corruzione in concorso con l’amministratore della società, Rosario Torrisi Rigano. Cozza, difeso dall’avvocato Carmelo Peluso, non ha risposto all’interrogatorio di garanzia, ma ha reso delle spontanee dichiarazioni al gip negando l’accusa di corruzione.

Per quanto riguarda Torrisi Rigano, che è difeso dall’avvocato Dario Pastore, il Riesame si pronuncerà solo la prossima settimana. Anche l’amministratore, va ricordato, ha negato ogni addebito, respingendo al mittente l’accusa di corruzione, e chiarendo la propria posizione in relazione alle altre ipotesi di reato; sostenendo, tra l’altro, di esser stato proprio lui ad andare in Procura a segnalare le pressioni che avrebbe ricevuto in merito alla dottoressa Sangiorgi, da esponenti dell’ex governo regionale a cui si era rivolto D’Asero.


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