CATANIA. Dieci indagati, ognuno con capi d’imputazione diversi o ricorrenti. Sono ore di lettura quelle in corso per la difesa delle parti in causa. L’inchiesta che chiama in causa l’ex assessore al Comune di Catania e cantata per uno scranno all’Ars, Barbara Mirabella, e l’ex Rettore dell’Università ed oggi direttore Uoc di Clinica chirurgica al Policlinico di Catania, Francesco Basile, è un fulmine a ciel sereno.
Come detto, dunque, sono dieci in tutto gli indagati:
1) Francesco Basile;
2) Roberto Ciuni;
3) Salvatore Ciuni;
4) Giuseppe Giulla;
5) Eugenio Marzuillo;
6) Barbara Agnese Mirabella;
7) Luigi Piazza;
8) Giuseppe Maria Antonio Pecorella;
9) Sabrina Rubeo;
10) Giovanni Trovato.
Nelle pagine dell’ordinanza, Francesco Basile viene chiamato in causa in più occasioni con capi d’imputazione che lo richiamano a più riprese a proposito di “casi di falso”.
In particolare, avrebbe abusato delle sue qualità e poteri costringendo i referenti della Clinica Specialist Da Vinci Robotic Surgery, dell’Area Sales Manager Robotic Surgery Division e del Ceo di Ab Medica SpA, a promettere indebitamente la somma di 80 mila euro quale contributo per la realizzazione del congresso organizzato nel settembre dello scorso anno.
La “minaccia” era quella che in caso di mancata partecipazione delle società, le stesse sarebbero state estromesse dall’utilizzo dei loro strumenti all’interno dell’Azienda ospedaliera con conseguente danno economico.
Ed ancora, Giovanni Trovato amministratore delegato della “Medical Ti SpA” prometteva e poi consegnava a Francesco Basile (che ne aveva fatto specifica richiesta alla qualità di presidente del consiglio direttivo della Società italiana di chirurgia) la somma di 5 mila euro quale surplus al contributo di sponsorizzazione al congresso organizzato nel settembre del 202, ricevendo in cambio la possibilità (da parte di Basile) di acquistare altri strumenti e dispositivi.
Lo stesso Basile, tra i capi d’imputazione a suo carico, avrebbe costretto un agente della “Politech H & A Italia Srl” a promettere una sovvenzione economica per il convegno. In caso contrario avrebbe subito atti ritrosivi impedendo future commesse dei prodotti commercializzati dall’azienda in questione.