CATANIA – Una dipendente di 45 anni di StMicroelectronics catanese è rimasta ustionata operando con un acido nel reparto Epy, noto anche come quarzeria, dove si effettuano le pulizie di attrezzature utilizzando cappe con acidi specifici.
È stata trasportata all’ospedale Cannizzaro di Catania con gravi ustioni al viso, al collo e al torace. La donna è arrivata al pronto soccorso in codice rosso ed è ricoverata nel reparto di Rianimazione con la prognosi riservata. Sono in corso le indagini.
L’intervento della Uil
“Su quant’è avvenuto oggi alla Stm, luogo-simbolo del sistema produttivo catanese, non possiamo restare in silenzio. Innanzitutto, perché è rimasta gravemente ferita una giovane operaia, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà e sostegno”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uilm Catania, Enza Meli e Giuseppe Caramanna.
“In secondo luogo – continuano – perché mentre attendiamo e chiediamo certezze sull’accaduto siamo costretti a registrare un nuovo episodio che conferma e appesantisce l’inquietante primato di una provincia, la nostra, segnata ancora in questi mesi da un lunghissimo elenco di infortuni sul lavoro senza pari nel resto di Sicilia”.
I due segretari ricordano come il Rapporto Inail appena pochi giorni fa abbia evidenziato “un aumento delle denunce per infortunio sul lavoro a Catania nel trimestre gennaio-marzo 2025, avendo toccato il numero impressionante di 1845 contro i 1759 nello stesso periodo del 2024”.
L’intervento della Cisl
“Importante la notizia dell’impiego di 300 milioni di euro per l’accordo di sviluppo messi a disposizione dalla Regione Siciliana per la StMicroelectronics, come annunciato ieri sera dal Presidente Schifani”. Così commenta Piero Nicastro, segretario generale della Fim Cisl Sicilia, l’iniziativa della Regione per StM.
“Resta necessario che l’azienda faccia conoscere nei dettagli il piano industriale per il sito di Catania per avere certezze sulla tenuta occupazionale. Per la Fim Cisl – aggiunge – è fondamentale il ruolo delle istituzioni, locali regionali e nazionali, affinché l’insediamento industriale dei semiconduttori a Catania venga messo al riparo dalle problematiche occupazionali che l’azienda ha comunicato al tavolo ministeriale il 10 aprile scorso”.
«Per questo – continua Nicastro – ribadiamo che serve, e continuerà ad essere fondamentale, un ruolo attivo della Regione al tavolo del Mimit, non solo oggi, affinché impegni l’azienda sulle proprie responsabilità, quelle di diradare le nubi sulla tenuta occupazionale che abbiamo intravisto a quel tavolo».
Secondo il segretario generale dei metalmeccanici Cisl siciliani “per fare questo, bisogna conoscere nei dettagli il piano industriale dell’azienda per il sito di Catania, non solo dichiarando gli investimenti in essere, ma garantendo le produzioni a 8 pollici sia per il SiC che per il Silicio: la Sicilia e Catania non possono permettersi riduzioni di personale e per questo ci vuole chiarezza da parte dell’aziendo”.
“Oltre a ciò – conclude Nicastro – bisogna prevedere anche gli investimenti su Ricerca e Sviluppo, sia a Catania che a Palermo, per le nuove opportunità che questi creeranno, a partire dal GaN che, ricordiamo, è un prodotto che ha avuto i natali proprio a Catania. I prodotti che sono stati progettati e sviluppati dalle nostre eccellenze in Sicilia devono continuare a essere volano per la crescita del sito. Per questo insistiamo affinché le istituzioni svolgano il loro ruolo a garanzia delle produzioni e per l’occupazione a Catania e a Palermo”.
La nota della Cisal
“Questo episodio evidenzia ancora una volta quanto sia urgente rafforzare i controlli e gli investimenti nella sicurezza dei luoghi di lavoro, soprattutto in settori ad alto rischio come quello chimico-industriale”. Dichiarazione di Giovanni, responsabile Cisal-Catania.
“La salute e la sicurezza – continua – dei lavoratori non possono essere messe in secondo piano o trattate come un costo da ridurre. A nome di Cisal-Catania, esprimiamo solidarietà alla lavoratrice coinvolta, augurandole una pronta guarigione. Continueremo a vigilare affinché vengano adottate misure concrete per evitare il ripetersi di simili episodi”.