Nel 2020, sulle strade italiane, si sono registrati 118.298 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 2.395 decessi e 159.248 feriti. In media, rispettivamente, 324 incidenti, 6,5 morti e 436 feriti ogni giorno. Le statistiche
provinciali, elaborate da Aci e Istat, mostrano una situazione fortemente condizionata dal lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19. Tuttavia, in 17 province (su 107) il numero di decessi è aumentato. Mentre nel nostro Paese, nel decennio che sta per concludersi, il numero dei decessi per incidente stradale è diminuito – in media – ‘solo’ del 41,78%, 37 province e 5 regioni hanno raggiunto l’obiettivo 2020.
Il calo durante il lockdown
Il periodo di lockdown imposto nel 2019 e 2020 ha visto un crollo di incidenti, morti e feriti per alcuni mesi in molte regioni. Viceversa per la ‘mobilita’ dolce’ sempre più utilizzata nei centri urbani, in almeno la meta’ delle province italiane non è diminuito il numero di vittime. Dal 2010 al 2020, complessivamente, si sono verificati 7.700 decessi in meno a causa di incidente stradale, distribuiti diversamente sul territorio nazionale.
Le province in cui si verificano più incidenti
Sette le province, però, nelle quali il numero dei morti nel 2020 è più elevato rispetto al 2010: Lodi, Bolzano, Piacenza, Pistoia, Isernia, Trapani, Enna. In 16 province l’indice di mortalita’ – morti per 100 incidenti – è risultato più che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 2,02): Sud Sardegna (7,8), Campobasso (6,8), Isernia (6,1), Oristano (5,8), Nuoro (5,8) le situazioni piu’ critiche. Gorizia, Milano, Genova, Savona, Prato, Rimini, Trieste, viceversa, sono le province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L’indice di mortalita’, infatti, e’ inferiore ad 1 morto ogni 100 incidenti. Nessun morto e’ stato registrato in provincia di Aosta. I costi sociali sono proporzionali alla dimensione ed alla gravita’ del fenomeno: Roma e Milano le province che incidono maggiormente sui costi sociali – rispettivamente 945 e 631 mln di euro, seguite da Napoli e Torino e con 377 e 370 milioni. Piacenza, Livorno e Genova le province con il maggior costo sociale rispetto alla popolazione – rispettivamente 328, 317 e 315 euro per abitante.