Incompatibilità e Tabella H: | disco verde dopo la maratona - Live Sicilia

Incompatibilità e Tabella H: | disco verde dopo la maratona

Nel giorno in cui si consuma la rottura con i grillini, Crocetta porta a casa due vittorie parlamentari.

PALERMO – Una maratona di quasi sei ore per incassare il via libera alla variazione di bilancio, che manda in soffitta la ex Tabella H e riduce sensibilmente i fondi destinati a enti e associazioni, e vedere il disco verde alla legge sulle incompatibilità di deputati e assessori regionali. Il governatore Crocetta lascia Palazzo dei Normanni scuro in volto per il duro attacco partito da sponda grillina, ma il suo governo porta a casa l’ok del Parlamento regionale a due provvedimenti su cui il presidente della Regione aveva investito molto, soprattutto mediaticamente.

Il percorso più lungo e accidentato spetta alla variazione di bilancio, che al suo interno contiene la ridefinizione dello schema di assegnazione dei fondi a enti e associazioni no profit. I fondi sono ridotti al lumicino: poca roba i 6,5 milioni stabiliti oggi da Sala d’Ercole, rispetto agli oltre trenta che un tempo erano destinati al lungo elenco di realtà sponsorizzate dai singoli deputati. Quell’elenco non esisterà più, al suo posto la giunta disegnerà le linee guida di un bando cui potranno partecipare tutte le associazioni. Salta, infatti, la corsia preferenziale per gli enti presenti nella Tabella H. Una decisione che, secondo alcuni, rischia di allargare ulteriormente le maglie della spesa. Per accedere ai finanziamenti, dunque, si dovrà partecipare a una selezione e presentare una documentazione che sarà vagliata da una commissione.

Resta in piedi, invece, quella che lo stesso Cancelleri ha definito “una piccola tabella H”, ovvero l’elenco dei teatri cui spetterà per legge un contributo complessivo di due milioni di euro. Gli stanziamenti per i teatri modificati in questo modo: 200mila euro per lo Stabile di Catania, 300 mila per il Massimo Bellini di Catania, 200mila per il Teatro di Messina, 300mila per il Biondo di Palermo, 200mila per l’Inda, 300mila per la Foss, 300mila per il Teatro Massimo di Palermo. Infine, il ddl prevede lo spostamento, da un fondo rimasto fin qui inutilizzato, di 5 milioni per rimpinguare le casse sofferenti delle Province siciliane. Alla fine il governo incassa anche il voto favorevole del tandem Pid-Grande Sud: “Ma il nostro voto favorevole non è un atto di fiducia al governo – spiega il capogruppo, Toto Cordaro -, ma un atto di solidarietà motivata e convinta nei confronti delle tante categorie in stato di grave bisogno e in attesa di risposte”.

Più agevole, invece, la navigazione per il ddl sulle incompatibilità, o almeno di quel che resta di una legge che nelle intenzioni primarie avrebbe dovuto porre un freno alle commistioni perverse come quelle tra politica e formazione professionale. “Quella legge è inutile”, dichiarano apertamente diversi deputati. Cancelleri la definsice “legge spaventapasseri”. Il testo varato dall’Aula è privo delle norme sui parenti e finisce col diventare una legge sul conflitto d’interessi. Stabilita l’incompatibilità tra la carica di deputato (o assessore regionale) e quella di funzionario, o dirigente regionale, amministratore o dirigente di enti di diritto privato e società, anche senza scopo di lucro, che ricevano soldi dalla Regione. I deputati che dovessero incappare in uno di questi status, avranno tre mesi di tempo per scegliere.


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