"Incontrerò Bersani | Ci sia sintonia nel Pd" - Live Sicilia

“Incontrerò Bersani | Ci sia sintonia nel Pd”

Il Pd spaccato. Lupo
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“E’ stato un dibattito importante, l’orientamento uscito dalla direzione regionale è che il Pd non può più far parte della maggioranza che sostiene il governo Lombardo. Chiederò al più presto un incontro con il segretario nazioanle, Bersani, per discutere dell’esito di questa direzione, che è pienamente valida, perché credo che sia fondamentale una sintonia fra il Pd siciliano e quello nazionale”. E’ un Giuseppe Lupo senza peli sulla lingua quello che, al termine di una discutissima direzione regionale del Pd siciliano, detta la linea e sfida apertamente l’opposizione interna che non ha risparmiato bordate nei confronti del segretario. Motivo del contendere il rapporto con Raffaele Lombardo, su cui pesa un’imputazione coatta, e la linea da seguire da qui alle amministrative.

Una giornata, quella appena trascorsa, che può essere annoverata fra le più drammatiche che i democratici isolani abiano vissuto negli ultimi tempi. Uno stillicidio di dichiarazioni al vetriolo che hanno scandito il passare delle ore mentre al San Paolo Palace di Palermo Lupo chiamava a raccolta i suoi fedelissimi e l’area che fa capo a Bianco, Mattarella e Crisafulli per battere un colpo e dimostrare di non essere un segretario dimezzato.

“Bersani ha affidato alla direzione il compito di decidere – continua Lupo – ma c’è un fatto politico oggettivo. Sulla richiesta di rinvio a giudizio del gip a Saverio Romano, il Pd ha presentato la sfiducia in Parlamento. E’ un precedente significativo e importante. La politica deve anticipare le scelte della magistratura, che comunque rispettiamo”. Una posizione che, specifica il segretario, riguarda solo Lombardo e non il suo partito, l’Mpa, o gli altri componenti del Terzo polo. “Vogliamo valorizzare al meglio l’esperienza di questi anni, rilanciando l’alleanza con i moderati e gli autonomisti con cui aprire una nuova fase. Distinguiamo la vicenda personale del governatore dai partiti”.

Parole dure che arrivano al termine di una giornata ad alta tensione. Questa mattina ad aprire il fuoco erano stati i “filo-governativi”, ovvero l’area che fa capo a Lumia, Cracolici, Innovazioni e lettiani che, con una lettera firmata da 64 componenti della direzione, chiedeva il rinvio dell’assise del partito convocata proprio da Lupo per parlare della questione Lombardo. Un invito però caduto nel vuoto, visto che il segretario ha deciso di andare avanti ugualmente provocando uno scontro senza precedenti. “Alcuni dei firmatari sono presenti e altri addirittura non sono iscritti al Pd e hanno aderito ad altri partiti e c’é perfino qualcuno che non ha mai firmato”, ha ribattuto Lupo.

La direzione si è così tenuta, ma a ranghi assai ridotti. Dei 109 componenti aventi diritto, erano presenti in pochi. Un numero preciso non è stato fornito, ma facendo quattro conti è facile capire come il partito si sia plasticamente spaccato in due. Non una novità, ma finora l’unità, anche se di facciata, aveva prevalso su liti e scontri interni: un modus operandi oggi sconfessato. E mentre andava in scena una direzione a porte chiuse (presenti Bianco, Mattarella, Crisafulli, D’Antoni, Cocilovo, Piccione, Di Girolamo, Siragusa e Russo) da cui sono emerse comunque sfumature diverse, fra chi chiede una rottura netta col governatore e chi invece vorrebbe mantenere l’alleanza larga ma senza Lombardo, all’esterno i dissidenti si lasciavano andare a dichiarazioni al vetriolo.

“Quello che sta accadendo in queste ore dimostra che il Pd siciliano ha una guida incerta: il segretario dimissionario ha perso ormai lucidità e serenità”, hanno detto Papania e Genovese, mentre per Cracolici “la maggioranza dei componenti è assente oggi, sono solo quattro amici che discutono”. “Il segretario dimissionario del Pd siciliano ha ritenuto opportuno convocare la sua minoranza per sancire la divisione del partito – ha aggiunto il lettiano Angelo Argento – se avesse avuto a cuore le sorti del Pd siciliano piuttosto che le sue personali, oggi in maniera responsabile, come già fatto dalla maggioranza che ha accettato l’invito di discutere delle sue dimissioni dopo le amministrative, non avrebbe convocato una direzione non solo inefficace e inutile ma per di più dannosa alla campagna elettorale e alla composizione delle liste del Pd”. Esternazioni che la dicono tutta sul valore praticamente nullo che i filogovernativi assegnano all’odierna direzione, al termine della quale non è stato comunque votato alcun documento.

“Non lo abbiamo fatto perché sono pronto a dialogare in qualsiasi momento con i dirigenti del partito – ha detto Lupo – Innovazioni dice che manco di lucidità? Mi sembrano in stato confusionale, io ho le idee chiarissime. Gli concedo le attenuanti solo perché non erano presenti. Finché sarò in carica, cioè fino a quando non rimetterò il mandato all’assemblea del 27 maggio, sarò un segretario nel pieno delle sue funzioni. Non so se convocheremo altri organismi del Pd, ma è certo che i nostri candidati alle comunali devono sapere qual è la posizione del partito in Sicilia rispetto a una questione tanto importante. Già l’anno scorso chiedevo le elezioni anticipate, oggi penso sia ancora più necessario”.


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