Incubo terremoto | Ancora una scossa - Live Sicilia

Incubo terremoto | Ancora una scossa

La basilica di San Benedetto a Norcia

Crolli ad Amatrice e Arquata FOTO Nessun morto. Pescara del Tronto spettrale VIDEO

migliaia di sfollati
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NORCIA (PERUGIA) –  Diverse le scosse avvertite chiaramente, la più forte di tutte, di magnitudo 4.2, registrata alle 2:27 dai sismografi dell’Ingv.

Prima notte del dopo terremoto trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza per la popolazione colpita dal nuovo terremoto tra Umbria, Marche e Lazio. Diverse le scosse avvertite chiaramente anche nella zona di Norcia, la più forte di tutte, di magnitudo 4.2, registrata alle 2:27 dai sismografi dell’Ingv. Prosegue intanto il lavoro della Protezione civile e degli altri soccorritori impegnati sul campo: oltre 15mila le persone assistite. In particolare, oltre cinquecento sono accolte in alberghi nell’area del Trasimeno e oltre quattromila in strutture turistiche sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza. Alfano promette: subito prefabbricati per gli sfollati.

 

LA DIRETTA DI IERI

“Sarà una notte difficile”. Le parole pronunciate dal capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, quando è già sera descrivono con drammatica precisione lo stato d’animo di sfollati e soccorritori nell’ennesima giornata di emergenza per Umbria e Marche devastate dal terremoto. La prima violenta scossa alle 7.40: magnitudo 6.5, la più forte nella storia dell’Italia dai tempi del terremoto dell’Irpinia del 1980. Epicentro tra Norcia Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera. “La scossa del mattino ha creato danni e grande agitazione”, ancora Curcio. Il nodo principale di queste prime ore è la gestione degli abitanti di Norcia e degli altri centri colpiti dal sisma, rimasti senza un’abitazione. “Alcune persone hanno aderito all’invito di trasferirsi negli alberghi, ribadiamo l’esigenza di aderire allo spostamento che è la soluzione migliore e che non significa non tornare”.

Nel pomeriggio sono partiti sette pullman e altri ne partiranno in serata: destinazione gli alberghi e le città della riviera adriatica. Dall’inizio dell’incubo terremoto il numero degli sfollati nelle sole Marche è salito a 25mila: “Una cifra più che raddoppiata – commenta il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – rispetto all’inizio del sisma. Ed è variabile, nel senso che dobbiamo considerare chi è ancora in casa e dovrà uscire e chi viceversa chi potrà rientrare. Ma è un numero enorme di persone”. Impraticabile la strada delle tendopoli, dal momento che l’inverno è alle porte.

Tutta la giornata è stata scandita da una infinita serie di scosse. Uno sciame sismico che ha avuto altri due picchi: alle 13.07 e alle 19.21, con scosse rispettivamente di magnitudo 4.6 e 4. I sismografi dell’Ingv individuano l’epicentro ancora una volta nei pressi di Norcia. Il sisma delle 13.07 dà il colpo di grazia alla chiesa di San Francesco, edificata dai francescani nel XIV secolo e già ricostruita dopo il terremoto del 1859. Nuovi crolli si sono verificati anche ad Amatrice e ad Arquata del Tronto, oltre che nella frazione di Pescara del Tronto. Sono le località che erano già state colpite duramente dal terremoto del 24 agosto.

Uno degli effetti della scossa di questa mattina è una vasta spaccatura apertasi sul monte Porche, nei pressi di Castelsantangelo sul Nera, uno dei comuni più colpiti dal sisma, in provincia di Macerata. La crepa è ben visibile in un video di Sky Tg24. “Seguo con preoccupazione e costante attenzione le notizie sul terremoto”, dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Renzi annuncia un Consiglio dei ministri: “Le popolazioni del territorio devono sapere che tutto sarà ricostruito in tempi certi. Ciò che serve lo prendiamo e se serve di più l’Europa non lesinerà nella ricostruzione dei luoghi che sono l’anima del nostro paese e se l’anima è inquieta anche il resto del paese sta male”. Il premier dice no “a qualsiasi impedimento tecnocratico”. “Non faremo sconti di nessun genere e chiederemo forte alle popolazioni di aiutarci. Faccio appello alle forze politiche a evitare polemiche e divisioni”.


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