Sergio Sacco, cognato del Procuratore e capo della Dda di Palermo, Francesco Messineo, è stato iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di fittizia intestazione di beni. Non saranno i magistrati di Palermo a condurre le indagini: gli atti sono stati trasmessi a Caltanissetta, poiché Messineo si è astenuto. La competenza è così passata alla procura nissena coordinata da Sergio Lari. Il Csm, nelle scorse settimane aveva aperto un’inchiesta conoscitiva, a seguito alcune indiscrezioni apparse sui giornali. L’ipotesi di reato si riferisce al contenuto delle dichiarazioni del pentito Andrea Bonaccorso che aveva detto che Sacco si sarebbe intestato alcuni cavalli di razza, appartenenti in realtà al boss di Brancaccio Andrea Adamo.
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