L’Assemblea regionale siciliana ha dichiarato decaduto il deputato regionale del Pid, Santo Catalano. Lo ha comunicato il vice presidente dell’Ars, Camillo Oddo, in apertura dei lavori parlamentari. A Catalano subentra Marcello Bartolotta, primo dei non eletti nella lista del Mpa. Nei giorni scorsi la Corte d’appello di Palermo ha stabilito che Catalano era ineleggibile, confermando la sentenza del Tribunale civile, respingendo così il ricorso del deputato regionale. Nel giugno scorso, nonostante la decisione di primo grado, l’Ars aveva deciso che il parlamentare, eletto nel 2008 nelle file del Mpa e poi transitato nel Pid, doveva restare al suo posto. Catalano era stato dichiarato “non candidabile” per via di una condanna patteggiata nel 2001, a Messina, per una vicenda di abusivismo edilizio e abuso d’ufficio.
Catalano era stato “salvato” con voto segreto, con l’aula che così aveva respinto la richiesta della commissione verifica poteri che aveva deliberato la decadenza del politico per “incandidabilità originaria”: 38 i contrari e 35 i favorevoli (74 i deputati presenti in aula, 73 i votanti). Catalano era subentrato a sala d’Ercole al deputato Fortunato Romano, ma subito dopo il suo arrivo a Palazzo dei Normanni era emersa – attraverso un esposto – la sentenza in base alla quale il politico non poteva essere candidato. Il voto dell’Ars aveva poi scatenato polemiche.
Con la decadenza di Santo Catalano il gruppo parlamentare del Pid all’Ars scende sotto la “soglia minima” di deputati: in base all’articolo 23 del regolamento dell’Assemblea regionale siciliana, infatti, “ciascun gruppo parlamentare deve essere costituito da almeno cinque deputati”. Adesso invece i rappresentanti del Pid sono quattro: oltre al capogruppo Rudy Maira ci sono Marianna Caronia, Salvatore Cascio e Totò Cordaro. L’ex segretario regionale Nino Dina, infatti, ha lasciato il Pid nei giorni scorsi per aderire all’Udc. Il regolamento parlamentare dell’Ars prevede comunque che l’Ufficio di Presidenza possa autorizzare la costituzione di un gruppo derogando alla soglia di cinque deputati “purché – si legge – questi siano stati eletti in almeno due circoscrizioni, nonché rappresentino partiti o movimenti organizzati nell’intera regione e/o abbiano rappresentanza organizzata in gruppi parlamentari al Parlamento nazionale”.
(Fonte ANSA)