In Europa è panico da Candida auris. Dopo i primi casi registrati in Giappone e in India, l’infezione mortale è apparta in diversi paesi del vecchio continente, tra cui Germania, Belgio, Francia, Inghilterra e Spagna. Non sarebbero emerse situazioni simili in Italia, dove comunque l’attenzione resta altissima.
La pericolosità inedita di questo fungo è data dal fatto che risulta ancora oggi praticamente incurabile. E’ risultata infatti immune ai farmaci in circolazione, capace di provocare la morte dell’infetto, nel giro di novanta giorni.
Ad offrire delucidazioni sulla Candida auris è stato Antonio Cassone, membro dell’American Academy of microbiology, già direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità. Lo specialista, intervistato da Repubblica, ha fornito dettagli sul contagio e sui sintomi dell’infezione.
Il fungo infatti si trasmette essenzialmente negli ambienti ospedalieri. Ha una resistenza impressionante, tale da “attaccarsi” anche al pavimento e al tetto degli ambienti in cui transitano persone malate. Per questo è facile che passi da paziente a paziente, anche se questi non entrano direttamente a contatto. Preoccupazione per i sintomi e la loro difficile interpretazione: febbre, senso di malessere e debolezza sono infatti simili a quelli di qualsiasi forma influenzale. Diventa così difficile effettuare una diagnosi precisa e tempestiva.
A essere maggiormente colpiti, in base alla spiegazione offerta da Cassone, sarebbero i pazienti con un deficit di difese immunitarie e gli immunodepressi. In caso di contagio evidente, si procede con il totale isolamento della persona, per evitare che si trasmetta tanto rapidamente da causare un’epidemia.