Inflazione da paura: Catania la città più cara, Palermo seconda - Live Sicilia

Inflazione da paura: Catania la città più cara, Palermo seconda

Tutti i dati delle principali città siciliane

PALERMO – L’inflazione continua a galoppare e va oltre la media a Catania e Palermo facendo conquistare alla città etnea e al capoluogo il podio delle città più care d’Italia.

La notizia emerge dal report sui prezzi al consumo relativo al mese di settembre 2022 e appena pubblicato dall’Istat. A livello nazionale si stima che l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua, mentre il mese prima era pari+8,4%.

Sono i dati territoriali a preoccupare maggiormente. Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti l’inflazione più elevata si osserva a Catania dove si registra un +11,0%, 2,1 punti percentuali in più rispetto alla media italiana. Ex aequo tra Palermo e Bolzano, entrambe a +10,8%, quasi un punto percentuale in più rispetto alla media nazionale. Messina è staccata di qualche posizione, nella triste classifica, La città sullo Stretto è al quinto posto con un aumento dell’inflazione pari a 10,1 per cento

In termini monetari questo si trasforma in un costo della vita che a Catania è aumentato di 2184 euro, a Palermo la spesa supplementare è pari a 2135 euro mentre vivere a Messina costerà in più 1926 euro. Il dato dell’aumento del costo della vita è più alto nelle città dell’Isola dal punti di vista percentuale ma non lo è dal punti di vista del valore assoluto. Da questo punto di vista, infatti l’aumento delle spese più alto si registra a Bolzano (2870 euro) a Trento (2722 euro) e a Ravenna (2513 euro.) In questa classifica Catania è dodicesima , Palermo quattordicesima e Messina ventesima.

Se questo è il dato delle città, anche i dati delle macro aree non sono clementi. Nelle isole c’è un’accelerazione dell’inflazione dal +9,8% di agosto a +10,2% di settembre. Nel resto del Sud i dati sono in linea con il dato nazionale: dal +8,3% di agosto si passa al +8,8% di settembre. Lo stesso vale nel Nord-Est (da +8,9% di agosto a +9,4%), mentre si posiziona al di sotto nel Centro (da +8,1% a +8,6%) e nel Nord-Ovest (da +7,7% a +8,2%)


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