Influenza, il picco dell'epidemia | Scatta l'allarme negli ospedali

Influenza, il picco dell’epidemia | Scatta l’allarme negli ospedali

Si avvicina il massimo livello dell'epidemia e si rischia l'intasamento delle corsie già affollate.

PALERMO- La sorpresa che non sorprende – l’influenza al suo apice – può mandare in confusione il fragile equilibrio degli ospedali palermitani, soprattutto nella drammatica trincea del pronto soccorso. Ecco l’appello dei medici al cospetto di un evento noto ma foriero di ulteriori grattacapi per l’impreparazione al contrasto: andate nei PS solo per reali condizioni di emergenza, altrimenti si rischia il caos assoluto.

Chiunque, a Palermo, ma non solo a Palermo, abbia fatto esperienza di un giorno al pronto soccorso è in grado di riportare informatissime cronache del disastro. Non per i dottori, per gli infermieri, per gli operatori delle ambulanze, per quanti, insomma, si prodigano in una situazione impossibile con rara abnegazione. Ma la realtà è quella che è. Gli organici non sono sufficienti. I locali, talvolta, non sono adeguati. E’ difficilissimo ricoverare un paziente nei reparti boccheggianti. Da qui, l’umiliante spettacolo delle file di barelle nei corridoi, con persone che si lamentano, aspettando un intervento immediato che non può esserci. Immaginiamo cosa succederà con ‘il picco’ che già comincia a manifestarsi?

Racconta Aurelio Puleo, primario dei pronto soccorso di Villa Sofia e del Cervello. “Siamo affollatissimi. I ponti natalizi, come accade sempre, nell’assenza di servizi territoriali, provocano un aumento di sofferenza. Per l’Epifania avevano sessanta pazienti in attesa a Villa Sofia e cinquanta all’ospedale Cervello. La settimana prossima è previsto il picco influenzale. L’appello che facciamo è per un uso responsabile, corretto e consapevole delle strutture d’emergenza, anche perché il percorso rischia di essere molto disagevole. Ci sono i medici curanti, le guardie mediche e i poliambulatori che forniscono l’assistenza appropriata”.

Anche al Civico e al Policlinico si attende l’inizio della settimana che verrà come lo sparo metaforico di una pistola che può dare inizio alla ‘battaglia del trentotto e mezzo’, con conseguente psicosi.

L’anno scorso, Roberto Garofalo, medico e scrittore per LiveSicilia consigliava saggezza: “L’influenza dura, di norma, qualche giorno. Dopo i quattro o i cinque giorni, senza lasciarsi prendere dal terrore, se i sintomi persistono, si torna dal medico e magari, dietro sua prescrizione, si prendono gli antibiotici che vanno usati correttamente. L’uso scorretto degli antibiotici ci rende tutti più fragili”.

Ottimi suggerimenti, come è sacrosanto l’appello per un utilizzo non eccessivo dei PS, se non si vuole affrontare l’odissea delle barelle nei corridoi. Eppure, chissà perché, viene il sospetto che saranno disattesi e che la sorpresa che non sorprende darà luogo a un prevedibilissimo approfondimento delle notizie del disastro. Scommettiamo?

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI