Infortuni sul lavoro, il Siap: “Poliziotti siano esenti dal ticket”

Infortuni sul lavoro, il Siap: “Poliziotti siano esenti dal ticket”

Anche l'iter per il riconoscimento della causa di servizio sarebbe farraginoso

CATANIA – “Riconoscere ai poliziotti il diritto all’esenzione del ticket sanitario in caso di infortunio sul lavoro, al pari di tutti gli altri lavoratori sia del settore pubblico che privato”. E’ quanto chiede al governo regionale il segretario provinciale di Catania del Sindacato italiano appartenenti polizia Tommaso Vendemmia.

Il Siap annuncia l’apertura di uno sportello di ascolto, di assistenza e tutela tramite i propri legali. Vendemmia ricorda le ultime aggressioni ai danni di agenti di polizia, giudicando “un segnale positivo” il Decreto Legge recentemente emanato che inasprisce le pene per le aggressioni contro le forze dell’ordine ma rileva: “Quanti aggressori vengono realmente puniti? E quanti poliziotti vengono risarciti per i danni fisici subiti? La risposta è, purtroppo, nessuno”.

L’iter farraginoso per la causa di servizio

Vendemmia contesta inoltre l’iter “lungo e farraginoso” del riconoscimento per gli agenti di polizia della malattia da causa di servizio e la mancata applicazione per i poliziotti della normativa sulla tutela del rischio professionale e del lavoro correlato.

Gli agenti feriti o traumatizzati – dice il sindacalista – sono costretti a curarsi a proprie spese, senza diritto all’esenzione dal ticket sanitario per infortunio sul lavoro, al contrario di quanto avviene per altri lavoratori dello Stato.

Gli infortuni e le aggressioni subite

Una grave ingiustizia che dipende dalla volontà delle singole Regioni, spesso insensibili al riconoscimento di questo diritto per i poliziotti, in quanto dipendenti della Polizia“.

Oltre al danno la beffa. La maggior parte degli aggressori, come nel caso di molti cittadini extracomunitari – conclude Vendemmia – è nullatenente. Attualmente se un poliziotto cagiona un danno colposo nello svolgimento della propria azione di polizia a risarcire è lo Stato, che si avvale poi sul dipendente”.


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