PALERMO – Un nuovo sciopero della fame, la stanchezza che ormai inizia a farsi sentire e Palermo che, ancora una volta, è in apprensione per il suo missionario laico. Biagio Conte ha iniziato un nuovo digiuno e da giorni, in piazzetta Anita Garibaldi, lì dove fu ucciso don Pino Puglisi, chiede alle istituzioni di intervenire per revocare l’espulsione di Paul, un ghanese di 51 anni che da quasi due decenni vive alla Missione speranza e carità.
Il permesso di soggiorno è ormai scaduto e quindi è scattato il provvedimento di espulsione nei riguardi di un immigrato che, col tempo, ha imparato un mestiere ed è divenuto uno dei collaboratori di Biagio Conte. “Carissima e amata terra d’Italia, non è giusto, la nazione d’Italia non merita abbandonare i suoi figli e i figli di altri popoli – si legge in una lettera aperta del missionario – Ricordati e sappi che anche noi italiani siamo emigranti in tutto il mondo, non ci hanno chiuso le porte, perché adesso l’Italia, che è stata sempre aperta, sensibile, accogliente, decide di chiudere le porte, il cuore? Abbandonare gli immigrati a se stessi è un tentato omicidio, un tentato suicidio, una vera ingiustizia con le conseguenze di un aumento dei clandestini, dei senzatetto, della delinquenza, della violenza. Per paura, sconforto possono cadere nelle mani della delinquenza, della malavita, della mafia. Il sentirsi emarginati, esclusi può trasformarli in schegge impazzite, rischiano di cadere ed entrare nelle mani del terrorismo”.
Un appello che ha fatto breccia nel cuore di tanti: dal vescovo Corrado Lorefice ai parroci della zona, dai residenti a semplici cittadini che da giorni si recano nella piazzetta per pregare con Biagio Conte, che appare sempre più debole. “Sto seguendo costantemente e attentamente con l’assessore Giuseppe Mattina, che cura tra gli altri i servizi anagrafici, la vicenda di Paul, anche in contatto con i suoi legali – dice in una nota Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo – Credo che si debba e si possa trovare una soluzione, come in tanti anche a livello istituzionale stiamo cercando di fare. La indignazione e la ‘ubbidienza costituzionale’ contro un sistema legislativo ingiusto si uniscono all’impegno a fare tutto quanto è possibile per garantire diritti e dignità di Paul e dei tanti Paul vittime di una normativa inumana. E’ quanto l’Amministrazione comunale sta facendo con il regolare avvio di procedure di iscrizione anagrafica di 200 richiedenti in piena ‘obbedienza costituzionale’; per quanto di competenza comunale proseguiremo su questa strada. Tutto ciò ovviamente insieme alla solidarietà per Paul e per fratel Biagio al quale chiediamo con affetto di sospendere lo sciopero della fame”.
“Da alcuni giorni Biagio Conte ha iniziato lo sciopero della fame: lo fa per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla situazione di Paul ma in generale di tutti gli stranieri che ormai da tempo vivono nelle nostre città, hanno imparato un mestiere, si sono integrati e, nel caso di questo ragazzo, aiutano la Missione a occuparsi degli indigenti. Il governo di Salvini e Di Maio ancora una volta si mostra miope di fronte alla realtà e sordo alle richieste di buon senso: bisogna immediatamente voltare pagina, espellere i delinquenti ma integrare chi viene nel nostro Paese solo in cerca di un futuro migliore. Noi siamo vicini a Biagio Conte, sosteniamo le sue battaglie in difesa degli ultimi ma gli chiediamo di fermare lo sciopero della fame: la città ha bisogno di lui, ne hanno bisogno i palermitani e le persone oneste che credono nella speranza di un futuro migliore”. Lo dice il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici.
Ed è stato sottoscritto dai giornalisti che oggi a Napoli hanno partecipato al corso di formazione professionale, promosso da Ucsi e da Ordine dei Giornalisti e svoltosi nei locali della Curia arcivescovile di Napoli, l’appello lanciato da Riccardo Rossi per sostenere fratel Biagio Conte che da alcuni giorni è in sciopero della fame in segno di protesta contro l’espulsione di Paul. L’appello di Rossi è stato rilanciato dal presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Carlo Verna, insieme a quello della Campania, Ottavio Lucarelli, al presidente nazionale dell’Ucsi, Vania de Luca, e a quello dell’Ucsi della Campania, Pino Blasi. “Salviamo e regolarizziamo chi è in Italia da tempo, non li rendiamo clandestini”, ha scritto Biagio Conte